Il mitico e temibile Psycho della Crazy Gang, Vinnie Jones, colui che capitanava le gesta della squadra del Wimbledon Football Club tra gli anni 80 ed i 90.
Vi riportiamo un articolo in cui il calciatore è accostato ad una canzone dei Clash, mitica combat-rock punk band inglese ed ai film di Quentin Tarantino. Un parallelo cinema, calcio e musica!
Ad uno come Vinnie Jones, la canzone da associare è facile: I Fought The Law! Noi però, seppur amanti delle sonorità di Joe Strummer, Mick Jones e Paul Simonon, vi riportiamo la versione originale, quella R’N’R uscita in disco 45 giri nel 1959 ed incisa da Sonny Curtis per l’etichetta musicale Mustang Records.
Da UKPremier:
Breaking Rocks In The Hot Sun
La storia di oggi ve la voglio raccontare perché sa tanto di film. Decidete voi il genere, a me da un po’ l’idea di uno di quei macabri ma bellissimi ritratti, fuori dal comune, di Quentin Tarantino. Sarà che la canzone sarebbe stata utile a raccontare tante di quelle storie che l’ho voluta usare per una in particolare; questa calza a pennello con la frase iniziale e il messaggio della canzone. Il gruppo è uno di quelli di Londra che viaggia sulle onde radio con il nome di Clash. La canzone è I Fought The Law, che parla di un uomo che sfida la legge e alla fine si ritrova a spaccare le pietre sotto il sole. Oggi la nostra storia ha tanti protagonisti, visto che parliamo della squadra che voleva sfidare la legge e alla fine è stata battuta. Comincia il film: “Wimbledon fought the law… and the law won”. Sedete sulle poltrone e godetevi la pellicola.
Il protagonista della storia è Vinnie Jones, uno che dopo la carriera da giocatore è diventato sul serio attore e con quella faccia potrebbe essere davvero credibile come uno di quei fuorilegge di Tarantino. La sceneggiatura è tutto un programma: si prende una squadra che da pochi anni milita nella Football League e con un pubblico abituato da anni al calcio della Non-League e una serie di giocatori che sembrano del tutto normali ma che amano farsi degli scherzi tra loro. Sembrano una scolaresca in gita. I loro scherzi sono tra i più banali e vecchi della storia; giochi da bambini che cimentano il gruppo. La squadra però in campo non piace: gioca un calcio che i critici, paragonandolo a quello dei migliori club inglesi, stentano a capire e definire; la difesa incute terrore grazie al cuore della Crazy Gang guidata dal terribile Vinnie Jones. Terribile perché non esiste modo di spiegare Vinnie: il soprannome Psycho, l’atteggiamento strafottente e l’abusare dell’idea del “gioco da duri”, l’espulsione più veloce della storia (foto su Google e video su YouTube potranno chiarirvi meglio le idee). Noi, senza sprecare troppe parole, vi diciamo che Psycho probabilmente non conosceva le regole del calcio, forse le conosceva e le aveva dimenticate oppure, ipotesi molto percorribile, non gliene è mai fregato nulla. Vinnie, come detto, era il cuore. Poi ce ne erano altri di ragazzi pazzi: l’altro tizio poco raccomandabile John Fasanu (fisico e cognome da rugbista), ma anche il Dr. Jekyll e Mr. Hyde: il talentuoso e durissimo Dennis Wise. Poi Eric “Ninja” Young, inglese nato a Singapore che giocava con la fascia marrone e con la nazionale gallese. Un presidente clamorosamente scenico Sam Hammam, l’uomo che introdusse l’esultanza Ayatollah in Inghilterra guidati non da uno dei più grandi maestri del football ma da un onesto ex giocatore, Dave Bassett il regista, che vivendo un po’ di football anni 70’ capì che il miglior modo per intrattenere un manipolo di tifosi di un quartiere di Londra era affidarsi all’ “Hail Mary pass”: lanciare lungo e pregare che succeda qualcosa di buono. Nel 1988 questi uomini decidono di sfidare la legge che all’epoca si chiama Liverpool, una squadra che gioca un calcio che piace ai critici e che diverte un pubblico raffinato (solo per gusti calcistici) come quello di Liverpool. Partita in questione è la finale di FA Cup. Beasant, il portiere di questa gabbia di matti, sull’1-0 per i suoi si vede arrivare di fronte un certo Aldridge al quale tocca battere dagli 11 metri, il giocatore dei Reds parte la mette alla sinistra ma la palla non entra, Dave l’ha trattenuta! Per inciso, Aldridge la buttava dentro con una regolarità spaventosa all’epoca, tanto che detiene il titolo di capocannoniere della First Division in quella stessa stagione invece Dave è un ragazzo che è partito dalla Third Division con il club di casa sua, il Wimbledon appunto. Il gol lo aveva segnato un altro membro della banda, Lawrie Sanchez che al minuto 37 sfrutta una punizione di Wise e di testa la butta alle spalle di Grobbelaar. Fiano al 90′ grande sofferenza: il Liverpool oltre al rigore potrebbe segnare un altra montagna di gol e invece cade sotto i calcioni che gli rifilano questi londinesi. Al fischio finale più che il trionfo o le medaglie e la coppa il trofeo vero sarà il commento del telecronista della BBC: “The Crazy Gang have beaten The Culture Club “. Forse anni dopo, con i problemi con lo stadio, la retrocessione e il successivo spostamento della baracca a Milton Keynes nel 2003, furono opera della legge che decise di punire, con i suoi tempi, le gesta della Crazy Gang di togliere la gloria ricevuta in maniera clamorosamente incredibile. Oggi a spaccare le pietre sotto il sole c’è però un’erede di quella squadra che sfidò la legge: l’AFC Wimbledon, che vuole tornare a Plough Lane e vuole tornare a stupire tutti a partire da questa stagione di League Two. Una volta tornati al calcio dei grandi, però, attenzione a non sfidare la legge cari Wombles ,perché come ben sapete la legge alla fine vince e ritrovarsi a spaccare pietre dopo un po’ può stufare anche la gente di Wimbledon, stavolta invece di puntare all’oscar movie si potrebbe girare un film più modesto e che resti più a lungo nelle sale, ma questa non è la Wombles Way. THE END