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Tutti alla ricerca di pronostici online, ma dei tanti siti di pronostici quali come possiamo riconoscere i più affidabili?

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Tutti alla ricerca di pronostici online, ma dei tanti siti di pronostici quali come
possiamo riconoscere i più affidabili?

Negli ultimi periodi i pronostici online stanno spopolando in rete ed un numero sempre maggiore di appassionati di scommesse sportive li consultano prima di giocare le loro schedine. Un tempo c’era un po’ di diffidenza rispetto ai pronostici che erano meno conosciuti, ma anche meno affidabili perché dovevano essere stampati su riviste e quindi non potevano essere precisi ed accurati come i pronostici online che possono essere pubblicati o rivisti in base agli ultimi eventi fino a poco prima dell’inizio dell’incontro. Inizialmente i siti di pronostici online come ad esempio Magodelpronostico il quale fornisce ogni giorno pronostici scommesse corredati da analisi specifiche e con tutte le informazioni per dare i migliori pronostici possibili. La differenza tra un sito di pronostici gestiti da appassionati di scommesse oppure un siti di pronostici come Magodelpronostico.com, gestito da esperti del settore, sta proprio nella quantità di informazioni date e gli strumenti messi a disposizione ai propri lettori così da avere per ogni pronostico tutto quello che serve per trovare il miglior segno da giocare possibile. Per formulare pronostici scommesse seri e d affidabili ogni analisi deve tenere presente sia il lato statistico dell’incontro vagliando ultimi risultati, scontri diretti, ecc. che quello tecnico tattico verificando infortunati, indisponibili, squalificati, moduli di gioco ecc. così da avere un quadro completo davanti a se dell’incontro. Su portali come Magodelpronostico.com si trovano oltre che pronostici tanti servizi come ad esempio la comparazione quote, la comparazione schedine per sapere una volta scelto il pronostico dove giocarlo ed ottenere la vincita più alta. Molto apprezzata anche dai giocatori è la sezione promozioni e bonus che danno la possibilità ai giocatori di usufruire di qualche promozioni offerte dai bookmaker per provare a giocare qualche schedina senza intaccare il proprio budget e queste promozioni sono rivolte solo ai giocatori online e molte volte esclusive per questi siti.
Questi portali stanno aiutando realmente i giocatori prima di compilare le loro schedine ed offrono tantissimi servizi esclusivi e fondamentali ed è per questo che ogni giorno miglia di persone leggono le pagine di siti di pronostici online come Magodelpronostico.


Calcio, musica e moda al concerto di Liam Gallagher

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Liam_Gallher_Adidas_manchesterCity

Calcio, musica e moda si sono incrociate ed esaltate al concerto di Liam Gallagher, dove era presente una pezza dell’Adidas che richiamava il Manchester City.

Spieghiamo meglio:
l’ex Oasis, da sempre punto di riferimento delle sottoculture e del legame tra musica e football, è in tuornè per tutto il 2018, anno in cui tocca anche l’Italia; durante il tour il cantante tifoso dei citizen ha suonato anche a Glasgow, al TRNSMT Festival il 29 Giugno. Nel mentre della sua esibizione è spuntato uno stendardo molto particolare che raffigura il simbolo della Spezial, dell’Adidas, ma non soltanto, sulla pezza sono presenti anche le lettere MCFC che stanno per Manchester City Football Club.

Abbiamo appreso di questa fantastica presenza da Gary Aspden, dal suo profilo instagram…uno spettacolo unico..ed abbiamo voluto riportarlo a te che leggi, senza addentrarci troppo nell’aspetto dell’abbigliamento, ma non potevamo non citare i marchi…d’altronde siamo tutti “follower of fashion” come cantavano i Kinks!

Gary Aspden

Nato a Darwen, nel Lancashire, Gary è diventato una delle persone più influenti nel mondo delle sneakers e forse una delle persone che conoscono il mondo più adidas.
Ha iniziato a lavorare per il marchio delle tre strisce negli anni ’90, dove ha costantemente sfidato alcune delle celebrità più importanti del Regno Unito; Liam Gallagher, Noel Gallagher, Kate Moss, Naomi Campbell, tra gli altri.

Noel Gallagher, ci ha raccontato del suo amico Gary: “era una sorta di intermediario tra il marchio e le celebrità o le rockstar di allora.”

Da quei giorni e solo pochi anni fa, Gary Aspden ha rinvigorito il marchio e ha preso una svolta per l’incredibile storia e l’archivio del mondo adidas creando la sua collezione esclusiva chiamata “Spezial“.

Poche persone al mondo sono appassionate di adidas come Gary; e per questo motivo chiediamo esclusivamente al suo amico e grande conoscitore delle tre strisce; Ian Brown, sul lavoro di Gary e sulla sua nuova collezione:

“E ‘bello vedere Gary progetta la propria collezione. Personalmente, la sua collezione è Spezial migliori adidas hanno creato. L’attenzione meticolosa per Gary ogni dettaglio e la scelta dei materiali utilizzati rendono un grande designer. In realtà, adidas non avrebbe potuto scegliere qualcuno più appassionato per progettare la collezione speciale. ” e ha aggiunto “Gary è il fan numero 1 di Adidas e su una scala da 1 a 10 di passione per il marchio, darei a Gary un 99 !!!! Spero che resti così tanto successo come lo è stato finora !!! ” Infine, per quanto riguarda il suo prodotto preferito della collezione, Ian ha dichiarato: “Il mio preferito della collezione è il set nero di Spezial di cui ne sono stati prodotti solo due, uno per me e uno per Gary !!!!”

Nuovo coro curva sud, Roma da capogiro

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latina roma nuovo coro curva sud

Roma da capogiro è il nuovo coro degli ultras della Curva Sud Romanista nato sulla musica di una hit 80s di Raffaella Carrà.

La canzone della tifoseria della Roma è una bomba! Grande fantasia degli ultrà nel creare un testo semplice con melodia fantastica e facilmente imparabile da tutti. Ma si sa, la curva sud non è nuova a certe prodezze!
Il coro da stadio ha fatto esordio con la prima stagionale della squadra capitolina, nell’amichevole di metà luglio a Latina contro i pontini. Davanti ad un pubblico interessante, di curiosi, locali, vancanzieri ed il solito nutrito drappello ultras, ecco la nuova canzone della curva romansita:

Le parole del coro dei tifosi romansiti sono:
Roma Roma Roma da capogiro!
Roma Roma Roma senza respiro!
Roma Roma Roma divento pazzo!
Roma alè Roma alè Roma alè

Ballo, ballo

erano gli anni 80, tutto luccicava, tanta poca sobrietà, ricchezza e divertimento erano al posto dell’austerity dei giorni nostri ed erano le soubrette a regalare emozioni con il canto. A dirla tutta, oltra a Lorella Cuccarini, Eather Parisi e Raffealla Carrà, un pò tutto il mondo dello spettacolo provare ad incidere i dischi, compresi tanti calciatori – cantanti. Ma torniamo al brano, pubblicato nel 45 giri Raffaella Carrà 82, che già dal titolo fa evincere autrice ed anno di produzione. Ne giovò l’ìetichetta musicale Opus, dato che non soltanto la canzone in questione, ma tutto il vinile ebbe successo…sull’onda del programma televisivo Fantastico. Senza contare che quando canta Raffaella, Maria Roberta Pelloni nata a Bologna il 18 giugno 1943, i dischi sono prodotti per tutto il mercato latino ed ispanico.

Tra calcio e musica Albiol che canta bella ciao

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albiol canta bella ciao

Oltre che a calcio anche nella musica emerge Raul Albiol che canta Bella Ciao al ritiro del Napoli.

Il difensore partenopeo, insieme al compagno di squadra Elseid Hysaj, intonano la canzone simbolo della resistenza e pubblicano il video sul profilom ufficiale di Instagram. Belle voci? Mah…però particolare questo post più che altro per la scelta del brano. Politica? No, niente affatto..e meglio per noi che ogni volta che tocchiamo ilt asto rischiamo die ssere etichettati di qua e di là.

E allora perchè Bella ciao?

Intanto vediti 8l video girato durante il ritiro precampionato degli azzurri:

La casa de papel

questo nome ti risulta nuovo? Anche a noi fino ad inizio mondiali, poi ci siamo informati; in tutti i paesi di lingua spagnola, ispanica, i latini, insomma chiamali come vui, basta che hai capito, “la casa di carta” è un qualcosa di mitico, nessuno ti dirà di non conoscerla. Ma cosa è?
Si tratta di una fiction…così bellla, intensa e diffusa tra la Spagna ed il sud america (brasile compreso) che è diventata un cult. E così la sua sigla, che non è altro che Bella Ciao!

Già in Russia durante la coppa del mondo avevamo notato alcuni uomini di calcio cantare l’inno della resistenza, ma anche alcuni tifosi delle più disparate nazionali, dal coro dei brasiliani per schernire gli argentini eliminati (Messi ciao!) alla canzone da stadio della tifoseria del Marocco.
Assurdo, pensammo; poi abbiamo capito la forza della viralità di un jingle legato ad una fiction che trasmette Netflix.

Coro ultras e musica dei pompieri per il Palermo

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Coro curva nord Palermo Il coro da stadio dei tifosi del Palermo sulla musics dell’inno dei pompieri ci piace.

Ci piace il corpo costituito da uomini senza paura che lavorano con passione e per pochi soldi di stipendio, ma che ci salvano la vita.
Al mondo ultras piace il pompiere, una divisa che sta dalla nostra parte…ed ecco la tifoseria palermitana che con un coro da stadio omaggia il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, facendo una cover del suo inno

Ecco le parole degli ultras rosanero:
“Se vinci o se perdi saremo al tuo fianco
la maglia che tu porti è il nostro vanto
onora i colori quando scendi in campo
per loro io vivo per loro io combatto

L’inferiore è il settore degli ultra
L’inferiore è il settore degli ultrà
Fratelli nella vita,fratelli nel settore
insieme lotteremo nella nord inferiore
saremo anche più forti di ogni repressione
diffide su diffide non ferman la passione

L’inferiore è il settore degli ultra
L’inferiore è il settore degli ultra”

<H2>L’inno di Santa Barbara<\h2>

Il vigile del fuoco, detto pompiere da un termine francese, sampieurs-pompiers, ha un suo protettore, delle regole ferree ed una serie di convenzioni…ma più che altro, non ha mai paura! È una vocazione e ciò si evince anche dalla canzone ufficiale che lo rappresenta. In onore quindi della Santa che si festeggia il 4 Dicembre e del motto”domiamo le fiamme, domiamo i cuori”, cantiamo:

Il corpo nazionale vigili del fuoco
salviam la vita agli altri il resto conta poco
il pompiere paura non ne ha
il pompiere paura non ne ha
portiamo il soccorso a chi ci chiede aiuto
un giorno senza rischio per noi e’ non vissuto
il pompiere paura non ne ha
il pompiere paura non ne ha
anche se di notte suona la sirena
quando noi usciamo nessuno piu’ ci frena
il pompiere paura non ne ha
il pompiere paura non ne ha
quando le fiamme avanzano non abbiam timore
abbiamo santa barbara dentro il nostro cuore
il pompiere paura non ne ha
il pompiere paura non ne ha

A Catania il coro da stadio argentino

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coro_curva_catania

Vogliono lo stadio come un teatro recita il coro argentino degli ultra’del Catania tra protesta e nostalgia.

Un ritmo latino di un brano famosissimo più negli stadi che nelle discoteche per dire no al calcio moderno. Già, il football che hanno fatto diventare così non ci piace più…manca la possibilità di esprimerci, di viaggiare, di vivere la passione.
Ecco la Curva Sud di Catania cantare:

Le parole della canzone dei tifosi catanesi sono:
” Loro vogliono che lo stadio fosse come un teatro, noi vogliamo portare bandiere e pensieri, ci manca tanto sentire la puzza dei vagoni, Ci manca tanto rivedere le vecchie stazioni onore a chi ha combattuto nei campi di terra, Onore a noi che sventoliamo la nostra bandiera onore a noi che ci facciamo anche la galera nelle curve nelle strade a fare la guerra”.

Dale

Non è certamente nuova la melodia della Curva Sud; l’hai sentita già cantare in diverse gradinate da ultra’ di tutto il mondo, sotto il segno del “Dale”..già, perché il coro viene dall’Argentina, in particolare da La 12, che inneggia ai gialloblù di Buenos Aires con il “Dale Bocca!”.

Moliendo cafe

La musica di questo coro ultras è quella di un 45 giri datato, interpretato dalla mitica Tigre di Cremona, Mina Mazzini. Che poi quella di Mina, uscita in vinile nel 1962, per l’etichetta Italdiac, è una cover di un brano che viene dal Sudamerica, quello di Hugo Blanco, moliendo cafe.

I Libertines tra musica e calcio con il Margate FC

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the libertines margrate fc

La musica ed il calcio per una notizia di qualità, la maglia del Margate Football Club porterà come sponsor la band indie rock dei Libertines.

Il grupo musicale londinese di Pete Doherty infatti sarà sulla casacca dei The Gate, squadra di football non league.
In attesa del nuovo disco che dovrebbe uscire al pubblico entro la fine dell’anno 2018. La band ha diffuso un comunicato in cui avvisa che i membri sono presso un hotel che useranno come studio e come fabbrica di idee per il nuovo progetto musicale…casualmente l’albergo, The Albion Room, che li ospita si trova a Margate. Ecco un video promo dal titolo proprio First Day At The Albion Rooms:

Margate FC

nato nel 1896, il club con la mascotte Margator a forma di alligatore, tra cambi di logo e colori, è arrivato ai giorni nostri…ma con difficoltà economiche. Ah, noi italiani come consociamo bene queste cose, specialmente per i piccoli club delle serie “minori” e specialmente a ridosso dell’inizio dei campionati. Magari ci fossero anche in terra italiana band pronte ad aiutare economicamente i club di football! Dirò di più, anche se non li aiutassero, magari ci fossero in Italia band come i Libertines, anzichè i vari Biondo, Irama etc…

Libertines

Ci sarebbe da scrivere un libro sulla band formatasi a Londra nel 1997, una delle migliori del panorama mondiale e che gode anche la fama di due individualità spiccate come quella di Pete Doherty e Carl Barat…entrambi vivevano come squatters nell’east end londinese quando fu un certo Mick Jones a scoprirli..no, dico Mick Jones, membro dei Clash e peronaggio legato al foootball (ne abbiamo parlato qui). Il grande successo porta subito problami alla band e Pete viene arrrestato per aver rubato, proprio a casa di un compagno della band (trovata pubblicitaria!?!?!?!); sta di fatto che le strade si dividono ed uno va con i Babyshambles e l’altro con i Dirty pretty Things.

Stendardo degli ultras e musica ska a Ferrara

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madness curva ovest ferrara

C’è uno stendardo nella Curva Ovest di Ferrara che unice gli ultras e la musica ska, un qualcosa di geniale a supporto della Spal.

La tifoseria estense è da sempre tra quelle che maggiormente attraggono per passione, colori e fantasia e che, anche per il fatto che la squadra di calcio cittadina vanta un passato importante, abbiamo citato diverse volte facendo un confronto tra le note positive del tifo e l’andamento non buono del club.

Anni bui non hanno oscurato ultras e tifosi a Ferrara!

Il fascino della Società Polisportiva Ars et Labor non è soltanto nel nome (fantastico!), ma anche nei colori, nel sentimento che città e provincia le rivolgono e nella storia.

Tra i tifosi possiamo annoverare anche la presenza di alcuni sottoculturati, se ora ci sono dei mods (foto stendardo “mods” SPAL), in passato hanno vissuto emozioni sugli spalti dello stadio Paolo Mazza, skinheads (foto skins Spal anni 90) e scooteristi. Ed in una curva così ed in una cittadina di provincia così, non poteva mancare uno stendardo con raffigurati i Madness.

Si tratta di una delle band che più ci hanno deliziato in ogni tipo di occasione, dalla serata msuicale danzante all’ascolto. Pop, New Wave, ma soprattutto ska 2tone sono i generi che Sugg’s e company hanno suonato. A parte il fatto che il cantante è un noto tifoso di calcio della squadra londinese Chelsea, la band si lega moto al discoso football poichè negli anni d’oro, gli 80, era tra le preferite di skinheads e mods, sottoculture giovanili dedite alla vita da stadio. Quindi si rinnova con i Madness quel legame sottocultura – calcio – musica.

Ci piace concludere questo breve articoletto con un brano della band albionica, cantato ovviamente da Graham Mc Pherson – Sugg’s – One Step Beyond, piubblicato da etichetta musicale Stiff Records nel 1979, anno del revival ska, una cover del mitico Prince Buster!


Al Modna, la musica del coro degli ultras

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curva modena coro

C’è musica nel coro degli ultras della Curva Sud Montangani che inneggia in dialetto alla squadra ed alla città, Al Modna.

I tifosi geminiani, anzichè diminuire come numero e come intensità di tifo, sono semrpe li, sempre agguerriti, sempre fedeli. Il video riprende il coro della tifoseria presente in Curva Sud nella sfida contro il Vigor Carpineto, nel campionato appena inziato di serie D. Vedere una scena simile e tanta passione in un campionato “minore” (parola orribile usata dai media) fa riflettere su quanto sta accandendo nel calcio italiano..club blasonati e tifoserie eccellenti sono ridotte a scendere in campo e sulle gradinate di paesini e stadi fatiscenti.

Ecco il coro della Curvca Montagnani:

Ecco le parole della canzone degli ultras modenesi in dialetto:

Al Modna oh oh.. al Modna oh oh oh
La squedra pio’ forta ca’ ghe…
Al Modna al Modna ALÈ

Nel blu dipinto di blu

Questo della Curva Modena e della tifoseria intera è un coro che si basa sulla musica di Volare, storico brano utilizzato dai tifosi da sempre, in tutti gli stadi. Volare, o Nel blu dipinto di blu, è una canzone che rappresenta l’Italia nel mondo; interpretato da Domenico Modugno e scritto a 4 mani con Franco Migliacci, il brano vinse l’edizione del Festival di Sanremo del 1958 e conquistò, il concorso e poi tutto il mondo, per la felicità dell’etichetta musicale Fonit che ne produsse il vinile.
Si sono susseguite centinaia di versioni e cover e la canzone è presente in spot, film, telefilm etc…ci piace citare che nel 1986 David Bowie la incluse nella colonna sonora del film Absolute Beginners.

Penso che un sogno così non ritorni mai più
Mi dipingevo le mani e la faccia di blu
Poi d’improvviso venivo dal vento rapito
E incominciavo a volare nel cielo infinito
Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassù
E volavo, volavo felice più in alto del sole
Ed ancora più su
Mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù
Una musica dolce suonava soltanto per me
Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassù
Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perché
Quando tramonta la luna li porta con sé
Ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli
Che sono blu come un cielo trapunto di stelle
Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiù
E continuo a volare felice più in alto del sole
Ed ancora più su
Mentre il mondo pian piano scompare negli occhi tuoi blu
La tua voce è una musica dolce che suona per me
Volare oh, oh
Cantare oh, oh, oh
Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiù
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare quaggiù
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare quaggiù
Con te

Musica oi! e tifo salernitano

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oi! calcio

Incredibile ma vero, la musica dei Cock SParrer come colonna sonora per raccontare al grande pubblico la storia della squadra di calcio e del tifo salernitano.

E’ il 16 settembre 2018 e su Rai 2 (RAI Pub) va in onda una clip che parla della Salernitana ed il video maker ha scelto di affiancare alle immagini una canzone di tutto rispetto, di una band oi!, il genere musicale degli skinheads!

Assurdo! Ma perchè?

La spiegazione non c’è, ma sicuramente chi ha inserito questo brano nel sevizio non è uno stolto e ciò non è avvenuto per caso.

La oi! music, chiamata anche street punk, è di totale dominio della scena skin e punk; si distingue per i continui cori da stadio, ambiente con il quale va a braccetto. Già perchè skinheads ed herberts, le due sottoculture maggiormente legate all’oi! hanno dominato l’ambiente della gradinate inglesi durante tutti gli anni 80…

L’oi! da Wikipedia:

Da un punto di vista musicale, l’Oi! presenta alcune caratteristiche proprie rispetto al classico punk rock britannico. Le basi ritmiche spesso riprendono veri cori da stadio, mentre, per il resto, almeno nella prima versione, il genere è riconosciuto come parte del punk rock britannico.

Due caratteristiche sono da sottolineare nell’Oi!: la prima è l’abitudine al cosiddetto coro da bettola, in cui si canta tutti assieme possibilmente pogando e bevendo alcol; la seconda è la connotazione volutamente retorica e diretta dei testi, legati spesso ai temi dell’oppressione, alla vita di strada, portatori di istanze che, a seconda dei casi, toccano la sensibilità politica di entrambe le fazioni.

I testi, invece, da un lato si caratterizzano su un impegno socio-economico giovanile, in certi casi possono essere schierati politicamente da entrambe le parti, criticando gli schieramenti politicamente opposti, i governi ecc., oppure, come accade nelle Oi! band apolitiche, spesso sfociano nel semplice richiamo al divertimento, alla fratellanza con i rude boy, alle origini, allo stesso Oi! o allo ska, all’alcool, all’amore per il calcio (fra gli hooligans ci sono alcuni skins) o alla violenza.

La violenza è un tema molto ricorrente nei brani dei vari gruppi Oi!, violenza spesso manifestata anche dai molti skinhead al seguito delle band. A questo riguardo sono emblematiche le parole di Gary Hodges, cantante nel gruppo dei The 4-Skins: “Non incitiamo alla violenza, cantiamo solo di quello che ci succede attorno”.

I Cock Sparrer, anzi Cock SParrer

Sono tra le band di punta dell’oi! e del movimento e, come noi, vivono la vita tra calcio, musica e sottocultura..sono tifosissimi dela squadra londinese del West Ham, nota per il tifo, per la sua storia e per i suoi hooligans!

Il tema della clip della RAI è descritta nella didascalia del post pubblicato su Facebook contenente il video:

Due anni fa abbiamo creduto nell’importanza del legame tra la città e la Salernitana. Sky prima e la Rai dopo hanno girato dei video a Salerno, fermandosi al civico 67 di quel Corso Umberto I, dove la nostra Salernitana è stata fondata.
Quest’anno abbiamo lasciato un altro segno tangibile, ricordando il Piazza d’Armi, il primo campo da gioco ufficiale dell’Unione Sportiva Salernitana.

“La Storia siamo Noi, nessuno si senta offeso”.

Il brano è Where are they now? , primo pezzo dell’album Shock Troops e brano d’apertura del lato a del disco, pubblicato in vinile dalla Razor Records nel 1982…in piena ondata oi!

Abbiamo cercato di dare la spiegazione più bella, romantica e logica…ma chiaramente tu rimarrai sempre con il dubbio del “si, vabbè, ma che c’entra!?!?”

Calcio e musica oi! con Los Fastidios e Virtus Verona

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musica oi! virtus verona calcio

I Los Fastidios, oi! band scaligera, hanno composto ancora musica per la terza squadra di calcio di Verona, la Virtus Vecomp.

Si parla di un ritorno, di una conferma, di un’ennesiamo modo di ribadire la vicinanza al club e più che altro alla tifoseria, un po’ particolare della Virtus. I Los fastidios avevano infatti già suonato per la Vecomp Verona e non sono nuovi al mondo del football della città dell’Arena. Enrico De Angelis, semplicemente Enrico, la band, Alisa e la Kob Record hanno regalato una nuova chicca ai tanti seguaci dei rossoblu: Reds in nthe Blue.

La Virtus

I virtussini oramai sono diventati una realtà calcistica importantew, arrivando a giocare nella serie D. La squadra di Borgo Venezia è nota al grande pubblico però non per le gesta sportive, ma per il legame che ha il club con una certa parte politica…oltretutto avversa quella che si associa solitamente a Verona. In netta contrapposizione è il modo di tifare è il m odo di apparire, è il modo di pensare tra il tifoso medio della Virtus e quello dell’Hellas Verona. E se i gialloblù e la Curva Sud dello Stadio Bentagodi sono associati alla band Sumbu Brothers, i Virtus Fans sono legati ai Los Fastidios. Ce ne sarebbe da dire..ma ci limitiamo, come sempre, per rimanere con un profilo basso, non parlare di politica e lasciare che tutti possano leggere e capire il senso dell’articolo.

Se la squada è del 1921, la tifoseria organizzata risale agli anni 2000, anzi più precisamente al 2006,anno di fondazione dei Virtus Fans. Rude Firm, Death Brigade e Lost Boys sono altre sigle che si sono succedute ai primi. Ma non cambia l’impostazione. Gli ultrà della Virtus sono molto legati alle sottoculture ed alla musica, allo stadio Gavagnin Nocini puoi trovare skinheads, rude boys e punk e se parli di Virtus ti viene in mente gli Ashpipe come i los Fastidios.

I Los Fastidios

band street punk attiva dal 1991, hanno suonato affiancando band d’elite del movimento skinhead oi!. Enrico, front man del gruppo ha anche fondato la KoB Record, etichettas musicale. Legati alla politica, al football ed alla sottocultura, protagonisti ai mondiali di calcio antirazztisti, I Los Fastidios hanno partecipato con una intervista al film skinhead attitude, film che vede protagonisti di Laurel Aitken, Bad Manners, Roddy Moreno Oppressed, Jimmy Pursey e Sham 69.

Il testo della canzone per la Virtus Verona:

C’mon laddies, c’mon lads
follow the red stars in the blue
c’mon lads, follow the red stars in the blue

From the suburbs where we fight to the football ground
all the fans are coming on
Stars in the sky light our hearts while the east wind is blowing on
And you’ll never walk alone ‘cause united we stand
through the dark and through the storms
we follow our red stars in the blue

C’MON LADDIES, C’MON LADS
FOLLOW THE RED STARS IN THE BLUE
C’MON LADS, FOLLOW THE RED STARS IN THE BLUE

Dal bar della Piazza del quartiere popolare
ci vedrai arrivare
con la voglia di cantare e sostenere quei colori
che batter forte fanno i nostri cuori
Come un vento dall’est forte soffierà
oltre il quartiere, oltre la città

Coro dei tifosi e musica di un Valzer per la SPAL

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canzone curva ovest spal

Il coro dei tifosi estensi sul ritmo della musica di un valzer è stata l’ouverture della performance canora e vesiva della Curva Ovest per SPAL v Atalanta.

La tifoseria di Ferrara è in un ottimo momento di forma e tra colori e canzoni si fa notare. Allo stadio Paolo mazza lo spettacolo è assicurato!

Ecco il coro degli ultras della SPAL prima della partita contro l’Atalanta del 17 Settembre del 2018:

Il Valzer

Questo dei tifosi spallini all’ingresso delle squadre in campo non è un coro originale, viene utilizzato nelle gradinate italiane e di tutto il mondo da almeno gli anni 70/80.
E’ particolare che tutti gli elementi della canzone portino ad un valzer, una musica originaria dell’Austria nata per far ballare..ma che si sposa molto con il tifo da stadio!
In particolare queste note sono del Valzer delle candele, Auld Lang Syne in lingua originale. E’ tipico del capodanno, ma viene intonato anche quando qualcuno lascia gli scout, la scuola o il lavoro; in Inghilterra il brano è noto come “the good old days”, addio ai tempi andati. E’ un canto d’addio…e l’addio è certamente l’ultima cosa che i tifosi biancoblu vogliono dare alla SPAL, lo si evince anche dalle parole del coro.

Ecco il testo della canzone della Curva Ovest di Ferrara:

“I biancazzurri siamo noi nessun ci fermerà il nostro cuore batterà sempre e solo per la Spal! ”

Valzer delle Candele..nella versione della mitica Milva, la rossa degli anni 60:

Coro ultras e musica da discoteca per il Genoa

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gradinata nrod genoa coro stadio

Per il Genoa un coro ultras con la musica da discoteca, è la perfezione della Gradinata Nord che canta la sua versione di Vardy’s on fire.

Eh, già un vero coro all’inglese questo dei genoani! D’altronde Genova ed il Genoa Criket and fooball club sono legatissimi al mondo anglossassone da sempre, forse allo stesso modo o di più di quanto siano legati all’Argentina. Città portuale, squadra fondata dagli inglesi, tifo working class…Genoa, la squadra del You’ll never walk alone fisso allo stadio, meritava questo coro!
La versione rossoblu del mitico “Vardy,s on fire” eccola qui, il video è di Genoa v Bologna di Settembre 2018:

E’ la nord che te lo chiede gridano gli ultras genoani:

E canterò
Forza Genoa facci un goal x3

Forza grifone
È la nord che te lo chiede dai
Forza grifone

UH
LALALALALALLAALALLAALALLALALAA

Fee from desire

In questa canzone da stadio c’è tanto amore, tifo assordante ed ottima melodia; infatti le note sono quelle di un vecchio brano da discoteca Fee from desire. Eccoci quindi di nuovo a parlare di coro dei tifosi e musica. Fee from desire, seppur in lingue inglese e seppur ha spopolato nei paesi anglofoni è stato scritto ed interpreto dall’Italianissima Gala. La milanese Gala Rizzato, insieme a Molella, ha prodotto per l’etichetta musicale ZXY music questo disco nel 1996…mi sembra ieri..quanto sto invecchiando!

Il coro argentino della Curva Ovest Potenza

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potenza ultras coro

C’è un coro argentino della Curva Ovest per il Potenza che coinvolge tifoseria e città a finco dei Leoni rossoblu.

Siamo gli ultras del Potenza, è con queste parole che inizia la canzone dei tifosi potentini e già questa è una bella presentazione!
Ecco la tifoseria del Potenza cantare in trasferta a Catanzaro nel Settembre 2018:

Le parole della canzone della Curva Ovest Potenzasono:

Siamo gli ultras del Potenza Abbiamo il sangue rossoblu!!! Alziamo in alto le bandierePotenzasei la squadra del mio cuor!!! Potenza rossobluPotenza rosso

Vengo dal barrio de Boedo

Questo degli ultrà de “U’Putenz” è un coro da stadio che viene dal calcio argentino è che è approdato in Italia con in tutta Europa. Originariamente è una canzone cantata da La Gloriosa Butteler del San lorenzo ed anche nella versione “latina” inzia con una bella presentazione ” vengo dal quartiere di Boedo”.

Bad moon rising

Oltre ad onorare la tifoseria del San Lorenzo, i Potenza Ultras cantando questo coro da stadio onorano anche e soprattutto i Creedence Clearwater Revival, infatti la canzone è una cover del loro fantastico brano Bad moon rising. Si tratta di un pezzo di storia della musica, un disco uscito in vinile per l’etichetta Fantasy record sul finire delgi anni 60 e che ancora oggi fa scuola a tutti.

I see the bad moon arising.
I see trouble on the way.
I see earthquakes and lightning.
I see bad times today.
Don’t go around tonight,
Well, it’s bound to take your life,
There’s a bad moon on the rise.
I hear hurricanes ablowing.
I know the end is coming soon.
I fear rivers over flowing.
I hear the voice of rage and ruin.

Don’t go around tonight,
Well, it’s bound to take your life,
There’s a bad moon on the rise.
I hear hurricanes ablowing.
I know the end is coming soon.
I fear rivers over flowing.
I hear the voice of rage and ruin.

All right!
Hope you got your things together.
Hope you are quite prepared to die.
Looks like we’re in for nasty weather.
One eye is taken for an eye.

Don’t go around tonight,
Well, it’s bound to take your life,
There’s a bad moon on the rise.
I hear hurricanes ablowing.
I know the end is coming soon.
I fear rivers over flowing.
I hear the voice of rage and ruin.

Don’t go around tonight,
Well, it’s bound to take your life,
There’s a bad moon on the rise.
I hear hurricanes ablowing.
I know the end is coming soon.
I fear rivers over flowing.
I hear the voice of rage and ruin.

Sottocultura casual tra gli ultras dell’Ajax

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perry boys casuals ajaxUno stendardo appeso allo stadio con scritto Perry Boys è un chiaro riferimento degli ultras dell’Ajax alla sottocultura casual.

Abbiamo notato questa “pezza” durante la partita tra i Lancieri e l’AEK Atene del Settembre 2018 in Coppa e ci siamo soffermati. I tifosi dell’Ajax sono noti per il loro calore, per il loro legame con la musica, le droghe, la violenza, il legame con il ghetto di Amsterdam e l’ebraismo..ma anche per lo stile?!?

Perry Boys

I ragazzi in Fred Perry, coloro che vanno allo stadio ben vestiti: i soccer casuals!
Il nome Perry Boys fu usato da diverse crew di hoologans tra gli anni 70 ed 80, come il nome “perrys”, tra le più note c’è sicurmanete la gang del Manchester United che si è fatta largo nell’ambiente degli scontri tra tifoserie a forza di azioni violente. La fama era, ed è a volte ancora oggi, tutto per una crew. Siamo nell’era delle calling cards, cartoline che le firm lasciano sui luoghi degli incidenti o suoi corpi delle loro vittime, con la propria firma, il logo e spesso un frase minacciosa. In questo periodo tra gli hooligans si diffondono i casuals, una vera a propria sottocultura giovanile spinta da due necessità:
non essere ricoscibili alle forze dell’ordine per poter così agire indisturbati ed evitare arresti
– essere i migliori non soltanto nelle risse, ma anche e sopratutto per lo stile.
Ed ecco comaprire quelle marche, appunto casual, sportive ma eleganti, come la Lacoste, la Fred Perry, la Sergio Tacchini, la Fila etc..si dice che il tutto ebbe inizio a con gli scousers, che grazie al buon andamento del Liverpool nelle coppe europee poterono viaggiare e prendere spunto alla moda degli altri paesi..e poi, si dice che ovunque andavano facevano razzie rubando a negozie e passanti (ci sono diversi libri che riportano questo, ed altri, tipi di gesta dei tifosi dei reds).
L’ossessione maniacale per la ricercatezza dell’abbigliamento e dell’accessorio è ereditata sicuramente dai mods e l’attitudine si rifà molto al mondo degli skinheads, seppur boots, toppe e spille sono banditi oramai dagli stadi; si deve cercare di non attirare l’attenzione della polizia e di non dare nell’occhio quando si è in trasferta o vicino al settore opposto per poter condurre attacchi inaspettati. Qualcuno, e non soltanto nei film, è riuscito ad entrare nella gradinata destinata agli avversari per poi far partire la scazzottata! (non ti cito appostitamente ne’le tifoserie, ne il libro, ma se sei un esperto lo sai da te)

Anche l’abbandono della maglia da gioco o della sciarpa sono ritenute fondamentali sia per il tatticismo negli incidenti che per lo stile, insomma è chiaro che una bella camicia botton down possa apparire maggiormente gradevole alla vista.
Questa estrema ricercatezza porta a dei paradossi: è noto che due gang molto note nel panorama hooligans si siano incontrate alla stazione del treno, ma che una delle due appariva nettamente meglio vestita con capi all’ultima moda e gli altri fecero un dietro front, senza necessità di scontri fisici, ritenevano chiaramente di aessere stati sconfitti già nello stile (non ti cito appostitamente ne’le tifoserie, ne il libro, ma se sei un esperto lo sai da te)

Il “casualismo” a differenza di molte altre subculture non ha avuto dei revival, ma si è rivoluzionato di giorno in giorno, ma mano, con diverso upgrade. Alcuni capi anni 70 oramai sono obsoleti e molte marche e modelli sono passati nel dimenticatoio, anche quelle che andavano di moda tra i casuals pochi anni fa..ma che dico, pochi mesi fa, il casual è sempre attento alle ultime tendenze!

Si passo a capi di Henry Lloyd, Paul & Shark, Lyle and Scott, OneTrueSaxon Ralph Lauren, Henry Cotton, Peaceful Hooligan, ma anche Burberry, Aquascutum, CP Company, Stone Island, Merc, Barbour, Patagonia, Noth Face, Merc, Clark’s, Casual Connoisseur, Ben Sherman etc.

La tifoseria dell’Ajax

Oltre ai vessilli con la stella di davide, ai simboli che richiamano alla marjuana ed a quelli della città di Amsterdam, c’è tanto di più. Il VAK410 nasce nel 2001 come gruppo di tifosi che in teoria si allontana dall’idea della violenza da stadio, ma tra i fondatori pare ci siano stati anche alcuni ex F-die, la firm hooligans dei biancorossi. Questi sono i responsabili di diversi casi giuziari legati alla violenza tra tifosi a partire dal 1976; tra le più note la Battle of Beverwijk del marzo 1997, scontro con i rivali del Feyenoord (Vak S) vicino Amsterdam il giorno della partita. Diversi feriti tra entrambe le parti ed un morto tra le fila dell’F-side.
Tra i tisosi dell’Ajax sono presenti anche il North Up Alliance e la South Crew.

Se hai informazioni diverse, o aggiuntive, scrivici, non esitare!

Chiudiamo questo articoletto, di puro diletto e divertimento, con un brano, Perry boys, ovviamente, dei The old firm casuals, la oi!-Band di San Francisco di Lars Frederiksen fondata nel 2010, pubblicato da etichetta boat record e randale record come traccia del disco This means war nel 2014. Oh, Lars è ovunque, dai rancid ai The Bastards, passando per la produzione di mostri sacri come Dropkick Murphys, Afnostic Front e The Business!


Blue Day, canzone per il Chelsea di Suggs dei Madness

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suggs madness chelsea

Una canzone per il Chelsea football club, Blue day, scritta ed interpretata da Suggs, il frontman dei Madness.

Si può e si deve certamente parlare di calcio e musica, inteso come binomio di estrema qualità in questo caso! I Madness, la nostra band preferita e quella di migliaia di kids, tra skinheads, casuals, mods ed il Chelsea, la squadra di Londra, la cui gradinata, la Shed, si è riempita negli anni di ragazzi appartenenti a tante sottoculture giovanili!

Che spettacolo!

Suggs McPherson

Un cantante discreto, un personaggio di spicco della scena musicale inglese, nato nell’east Sussex nel 1961, ha cavalcato l’onda dello Ska revival, quello dell’etichetta musicale 2Tone facendo ballare migliaia di ragazzi! Tante cover dei vecchi brani giamaicani e tante novità in versione anche pop e new wave, oltre che soul ec r’n’b.

Di lui si sa che ama la musica come il football, che sia tifoso del Chelsea e che fu amico di Ian Stuart Donaldson, elemento noto nell’ambiente skinhead britannico (non vogliamo parlare di politica, non ci provate!); Ian visse 3 mesi a Londra a casa dellla mamma di Suggs..prima di ripartire per Manchester e per ri-formare gli Skrewdriver.

Suggs oltre ad i Madness ha effettuato motli lavori da solista e si è anche distaccato dalla musica per buttarsi a capofitto nella carriera cinematografica. Personaggio unico!

Il “nutty boy”, così lo chiamano, è un artista a 360 gradi ed è sempre alla ricerca di nuove musicalità, nei locali di Londra e negli studios..più di una volta ha dichiarato di essere un fan degli Artic Monkerys.

Chelsea

Cosa dire dei blues?!? Che sono un simbolo, che rappresentano molto per l’ambiente del tifo, dato che la loro storia fino all’arrivo dei russi non fu il massimo calcisticamente, ma la tifoseria è sempre stata tra le più toste e le più calde d’Inghilterra. Chi non conosce la Shed?!?!? E chi non consoce i Chelsea Shed Boys?! Ed i temutissimi headhunters?!?
Ecco il brano

Questo è il testo:
The only place to be, every other Saturday
Is strolling down the Fulham Road
Meet your mates, have a drink, have a moan and start to think
Will there ever be a blue tomorrow?

We’ve waited so long, but we’d wait forever
Our blood is blue and we would leave you never
And when we make it, it’ll be together…
Oh oh oh

Chelsea, Chelsea
Chelsea, Chelsea
We’re gonna make this a blue day
Chelsea, Chelsea
Chelsea, Chelsea
We’re gonna make this a blue day

Oi!
Lalalalala
Lalalalala
Lalalalala…

We’ve got some memories, albeit from the seventies
When Ossie and co. restored our pride
Now we’ve got hope and a team and suddenly it’s not a dream
We’ll keep the blue flag flying high
We’ve waited so long, but we’d wait forever
Our blood is blue and we would leave you never
And when we make it, it’ll be together…
Oh oh oh

Chelsea, Chelsea
Chelsea, Chelsea
We’re gonna make this a blue day
Chelsea, Chelsea
Chelsea, Chelsea
We’re gonna make this a blue day

Oi!
Lalalalala
Lalalalala
Lalalalala…

Now even Heaven is blue today
You should hear the Chelsea roar
Hear the Chelsea roar…

Chelsea, Chelsea
Chelsea, Chelsea
We’re gonna make this a blue day
Chelsea, Chelsea
Chelsea, Chelsea
We’re gonna make this a blue day
Chelsea, Chelsea
Chelsea, Chelsea
We’re gonna make this a blue day

Musica reggae e calcio con Ajax ed il figlio di Bob Marley

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figlio bob marley ajax

Il figlio di Bob Marley, Ky-mani, ha cantato Three little birds, mitico 45 giri del padre allo stadio di calcio Amsterdam Arena.

Era il giorno della coppa, di Ajax v Aek Atene e la società dei lancieri ha voluto così deliziare la tifoseria e fomentare i calcitori…che infatti hanno vinto di 3 gol di scarto e senza subire una rete.

Tutti i tifosi presenti alla Johan Cruyff Arena hanno cantato sulle note del brano reggae, divenuto un vero e proprio inno per i sostenitori dei biancorossi..una canzone che va da se, se l’ascolti anche una sola volta, ti viene da ballare e da cantare. Non è certamente la prima volta che i fans dell’Ajax cantano questo pezzo, in rete è pieno di video e noi ne abbiamo parlato già..e pensare che il tutto accadde per caso, quando durante una trasferta europea lo speaker dello stadio nell’intervallo trasmise questa traccia reggae.

Però stavolta è stato diverso, perchè il pubblico poteva andare a , perchè a cantare dal campo era un Marley, Ky-mani, uno dei figli del grandissimo Bob..e poi proprio perchè ci piace parlare sempre di calcio e musica, non si può non dire che il grande Bob, al secolo Robert Nesta Marley, era un appassionato del football (ed anche di questo abbiamo già parlato).

Three LIttle Birds

la canzone è uno dei successi più importanti del cantante, uscita con il 33 giri Exodus per l’etichetta musicale Tuff Gong nel 1980, ancora fa parlare di se. Al di là di ritmo e melodia, quel che più affascina è il testo, o meglio, la storia del testo. Le parole parlano di 3 uccellini che ogni volta che l’artista andava in cortile a fumare una canna, apparivano per beccare le piccole parti di semi che cadevano dallo spinello..ilc antante ha poi paragonato le tre bestioline alle tre coriste dei Wailers: Rita, la moglie, Judy Mowatt e la fantastica Marci Griffiths. Tra le varie cover ci piacciono quella dei Maroon 5 e Robbie Williams…anch’esso grande appasionato di football e tifosissimo di una suadra inglese.

Una canzone di guerra per i tifosi dei Rangers

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canzone rangers glasgowUna canzone di guerra viene cantata allo stadio dai tifosi dei Rangers, la compagine calcistica dei Protestanti di Glasgow.

Quando si parla delle due città più importanti di Scozia, seppur di parla di football, si finsice sempre nella discussione politica, sociale e religiosa, dato che entrambe hanno due suadre l’una filo inglese e l’altra filo Eire (lo scritto molto da sempliciotto, ma meglio così a volte..).

A Glasgow la situazione è molto cambiata negli anni, l’Old Firm, il derby, rimane sempre teso, ma più a livello “calcistico” e di rivalità tra tifosi e meno sociale-politico come un tempo. Negli anni la situazione vissuta in Irlanda tra unionisti e separatisti, cioè tra protestanti e cattolici, si nriversava a Glasgow, nelle strade e nel pallone.

Oggi rimane forte quel senso di appartenenza e se da lato gli Hoops, i tifosi del Celtic, inneggiano all’ IRA e cantano canzoni filo irlandesi, dall’altra i Rangers inneggiano alle forze paramilitari lealiste.

Tra le varie canzoni che i tifosi dei Teddy Bears cantano oggi vi parliamo di Daddy’Uniform, e vi mostriamo il video della tifoseria di Glasgow a Benidorm, paradiso vacanziero dei britannici, invasa il girono prima della partita di Coppa tra il Villareal ed appunto i Rangers:

Le parole della canzone dei supports lealisti sono:

Oh Daddy what’s that uniform in the wardrobe over there?
Has it any history or medals for to bear?
Has it seen the battlefields like bygone days of yore?
Oh Daddy is that the Uniform that you so proudly wore?

Chorus:

See it’s buckles shining bright from the shoulder to the waist
I also see three letters emblazoned on it’s breast
The U it stands for Ulster
The V for Volunteer
The F it stands for the Force
That fights and never fears

My memory it strays back again to nineteen forty one.
When Ulster’s shores were threatened by the Jackboot of the Hun
And Ulster’s people rallied round, they knew they need not fear
For they knew God was on their side and the Ulster Volunteers

Chorus

So son please take my uniform and go and fight the foe,

And fight just like your father did so many years ago.

For Ulster it is calling, and we must never fear,

So take my gun, my only son, and join the Volunteers.

Anche chi non consoce l’inglese può capire bene il testo. Praticamente un figlio onora il padre che ha conbattuto per l’Ulster, nel 1941 e poi è il padre ad invitare il figlio a fare lo stesso. E’ molto toccante e certamente non è un brano pacifista e trasuda di appartenenza, onore, ma anche di bellicosità..

Il riferimento al 1941 dovrebbe essere al bombardamente tedesco di Belfast. Le truppe dell’Asse infatti decisero di lasciare neutrale l’EIRE e di attaccare l’Ulster, ritenuta “inglese”.

UVF

è un gruppo paramilitare lealista. Essa emerge nel 1966 e porta il nome di un’organizzazione lealista irlandese con base nelle contee del nord; tradizionalmente protestanti e unioniste, nata agli inizi del XX secolo per bloccare la politica di devolution chiamata”Home Rule”. Il suo primo leader è stato Gusty Spence, un soldato britannico. Il gruppo intraprende una campagna armata di circa trent’anni durante i troubles. L’organizzazione dichiara un cessate il fuoco nel 1994 (in seguito agli accordi del venerdì santo) e termina ufficialmente la campagna militare nel 2007, anche se alcuni dei suoi membri continueranno in seguito a commettere reati o entreranno in altre organizzazioni paramilitari lealiste. Il gruppo è classificato come organizzazione terroristica da Regno Unito, Repubblica d’Irlanda e Stati Uniti. Negli ultimi anni l’organizzazione ha mantenuto una stretta segretezza e una politica di arruolamento molto selettiva e limitata. L’UVF dichiara di aver combattuto contro il repubblicanesimo irlandese – in particolare l’Irish Republican Army – e per mantenere lo status del nord Irlanda come parte del Regno Unito. Essa è responsabile di circa 500 omicidi, la maggior parte delle vittime erano civili cattolici. Il più sanguinoso attentato sul suolo nord irlandese è stato l’attentato esplosivo al McGurk’s Bar, un bar frequentato da irlandesi cattolici/nazionalisti. L’esplosione causò 15 morti – tra cui due bambini – e 17 feriti. L’organizzazione ha inoltre avviato – dal 1969 – una campagna di attentati sul territorio irlandese, dei quali il più sanguinoso è indubbiamente la detonazione di diverse autobombe nella giornata del 17 maggio 1974, nelle città irlandesi di Dublino e Monaghan. L’attentato ha causato 34 morti e più di 300 feriti ed è ancora uno dei più sanguinosi dei troubles.

Il nuovo coro della Curva Sud Roma

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nuovo coro curva sud roma

Ecco il nuovo coro della Curva Sud Roma, registrato sotto il muretto dei Boys storico gruppo ultras della Curva Sud nato nel 1972.

Questa canzone ci ha dato del filo da torcere per via di diverse informazioni contrastanti e per via di alcune correzioni in corso d’opera. Siamo nell’era di internet e tutto viaggia veloce ed ecco che può accadere che un coro già esistente, nato da un gruppo, magari anche in altro settore, diventi poi popolare all’improvviso, grazie ad un video che diventa virale in poche ore..ma che dico, in pochi minuti. E se il video inquadra lo striscione dei Boys ecco che..e invece no.

Ma quel che importa è che la canzone abbia inziato proprio a prendere piede tra la tifoseria durante la partita Roma v Frosinone del Settembre 2018, a pari passo del video.

Ecco il video

Le parole della canzone della tifoseria romanista sono:

oh Roma ale

oh Roma ale

as Roma sosteniamo o solo te

ti seguirem ovunque andrai

dai Roma non mollare mai

Non siamo riiusciti a capire se ci sia e quale sia il legame con la musica di questo nuovo coro da stadio della Curva Sud romana; se tu lo hai trovato, lascia un commento o scrivici.

La musica ed il coro

Stavolta è stato difficile tutto, ma proviamo anche a dare un senso a melodia e ritmo. Alcuni di voi, alcuni come te, nostri fan, collaboratori, insomma footballer, hanno provato a dire la loro e la versione più accreditata sembrava quella che asserisce che il coro sia una cover della canzone dei tifosi dello United per Best: On the piss with George Best.

Ma non sembrerebbe ad orecchie più esperte.

Poi qualcuno, un altro footballer ci fa notare un qualcosa di divertissimo, il coro della curva romanista potrebbe essere una rivisitazione della sigla di un programma tv per bambini…oltretutto un cartone animato eccezionale con grandi significati alle spalle: Shaun the sheep.

Non sappiamo, ancora, se è così, ma ci piace pensarlo..e se fosse proprio così?!?! Tu che ne dici?

Tutto questo preambolo non vuole nulla togliere ai Boys, gruppos torico del quel ci piace riportare una citazione imporante presa dal sito de “L’avvocato”, tratto a sua volta da da Supertifo n. 13 – 1° novembre 1994 – Intervista a Pinuccio e Armandino.

Boys, le furie giallorosse

 

Quando nascono i Boys Roma e quale zona della capitale rappresentate?
“Il gruppo dei Boys nasce nel 1972 per iniziativa di Antonio Bongi con un intento di primaria importanza, cioè quello di distinguersi dal resto della tifoseria giallorossa esistente. In comune avevamo un’estrazione borghese, proveniendo e vivendo in quartieri come Vigna Clara, Parioli e Balduina. Questa nostra posizione sociale benestante ci ha permesso di avere una cassa sociale pingue per poter acquistare numeroso materiale da stadio. In quel periodo avevamo uno stretto legame con le Brigate Gialloblu di Verona.”
Vista la vostra estrazione borghese, l’ideologia palesemente destroide e una inclinazione autonomista, perché in passato avete aderito al progetto di accorpamento del C.U.C.S., in quegli anni decisamente “borgataro” e “rosso”?
“Dobbiamo ricordare che nel ’77, epoca della fusione, noi eravamo in Curva Nord, mentre nella Sud erano presenti altri gruppi come i Guerriglieri, i Fedayn, la Fossa dei Lupi e le Pantere. La scelta di riunirsi in un solo grande gruppo fu il frutto di una necessità del momento, dovuta ad una carenza patologica del livello di organizzazione del tifo. Senza peccare di presunzione, furono i Boys a dare una grossa sterzata ad un ambiente intorporito. Quando decidemmo di trasferirci in Sud c’era un preciso obiettivo, quello di prendere questa unione come punto di partenza per un grande progetto, del tutto nuovo rispetto al C.U.C.S. che aveva in mente grandi cose come poi rivelerà. Ricordiamo ancora oggi quel giorno che portammo in curva Sud quaranta tamburi, un numero impressionante per quell’epoca, con la consapevolezza di fare qualcosa che durasse e facesse parlare.”
In seguito vi siete staccati dal C.U.C.S. formando un gruppo a sé stante.
“Il nostro striscione è di fatto scomparso dal 1977, anno di nascita del C.U.C.S., fino alla sera della finale Roma-Liverpool nell’84. Ma in realtà il gruppo è sempre esistito e si è sempre distinto per una linea di condotta intransigente ed indipendente, trovando per questo dissenzienti nel resto della Curva.
Per essere più espliciti: ci trovavamo in mezzo a gente che faceva dei furti e del vandalismo una ragione d’essere e questo non lo accettavamo a priori. Chi ci conosce sa bene che non rifiutiamo lo scontro fisico e che certamente non siamo dei santarellini. Per capirci, niente porgi l’altra guancia, ma sappiamo bene cosa sia il rispetto e perciò odiamo chi fa le imboscate o le vigliaccate, tornate in auge a causa dell’impossibilità di venire direttamente a contatto per la troppa polizia.”
Sono trascorsi quasi 25 anni e il vostro nome è già leggenda. Ma chi sono e come sono i Boys del 1994?
“Il gruppo è stato praticamente “rifondato” nelle basi, pur mantenendo sempre lo stesso stile di vita e le stesse persone. Anzi a livello di tesserati abbiamo registrato un incremento e ora stiamo intorno ai 1.800 soci. Abbiamo dato “asilo” a fuoriusciti di altri gruppi, specie del Commando.”
Come sono i rapporti con gli altri gruppi?
“Sono rapporti di quieto vivere, ma anche di collaborazione, soprattutto per le trasferte. Non c’è comunque quell’affiatamento fraterno, forse perché su alcune questioni ci sono state incomprensioni. A livello personale ci troviamo in sintonia con i ragazzi di Opposta Fazione. In Sud ci sono troppi “viscidi”, uomini della presidenza per capirci, non c’è più l’amore di dieci anni fa e non ci sono ragazzi come Roberto Rulli (ex capo del C.U.C.S.).
Quando tutti i gruppi si unirono sotto il C.U.C.S., Antonio Bongi, leader del gruppo, fu d’accordo con la fusione. Dopo Roma-Dundee decidemmo di riprenderci la nostra identità e il nostro muretto. Non ci specchiavamo nella filosofia del Commando che veniva visto più come una vetrina, una passarella aperta a cani e porci. Volevamo un gruppo d’azione, un gruppo che affrontasse l’avversario a viso aperto, che accettasse la sfida senza remore, il cui nome incutesse paura. Questa era la nostra mentalità, lontana anni luce dal becero delinquentismo gratuito, dal borseggiamento, dal furto di catenine e roba simile, insomma contrario alla macchietta dell’ultrà romano e della Sud dipinta come tana di eversivi “cani sciolti”. In parecchie trasferte avevo visto i tifosi della Roma temporeggiare, in difficoltà, e volevo che il mio gruppo pur restando nelle retrovie si facesse conoscere. L’apice è stato raggiunto quando abbiamo rotto il gemellaggio con i napoletani, facendo irruzione al momento del giro di campo, provocando scaramucce tra i tifosi della Roma (era il 25 ottobre 1988, n.d.r.). Il periodo di maggior unione? Quello della finale di Coppa Uefa e degli anni del Flaminio. Poi tutto si è sgretolato per colpa di qualche personaggio che ha messo di mezzo interessi privati.”
In che misura avete partecipato alla contestazione di Trigoria?
“Siamo stati noi a coordinare la contestazione insieme a Peppone della Falange Ostile e a qualche ragazzo del Commando. Per noi i giocatori passano, la Roma resta. Stiamo ancora scontando gli errori della gestione Ciarrapico, ma speriamo con Sensi di “espiarci”. Con la Società comunque siamo ai ferri corti, in particolare con Agnolin che vuole marescialli e non persone.”
Il segreto.
“Il sogno nel cassetto dei Boys è sempre stato il gemellaggio con gli interisti, anche se da giallorosso verace sarebbe stupido dire che non li odio, però stimo Franco Caravita (capo dei Boys S.A.N. n.d.r.).”
I derby.
“I derby erano molto più “pesanti” anni addietro. Adesso ci conosciamo tutti, succede un pò di parapiglia solo la mattina. Il vero derby è con il Napoli. Comunque non ci tiriamo indietro e i laziali sono sempre odiati in quanto laziali.”
Dissapori.
“Parecchie volte abbiamo pensato di scioglierci, ma era un dolore troppo grande non vedere più lo striscione dei Boys. Sei anni fa eravamo più solidali e uniti, eravamo una leggenda. Una volta abbiamo tolto lo striscione sostituendolo con uno con scritto “Lavori in corso” per dare una sterzata all’ambiente. Ultimamente il gruppo si era imbastardito, c’era gente che veniva solo per farsi le canne. Abbiamo messo le transenne al settore e avviato una operazione di ripulitura per riportare stile e dignità. Per tre settimane (nel 1993, n.d.r.) c’è stato sul muretto lo striscione “Chiuso per restauro”. Siamo in crescita. Abbiamo superato i 1.500 soci e siamo eccitati, pronti per litigare come è nel nostro spirito, specie nelle trasferte di Firenze, Napoli e Brescia, napoletani e fiorentini si sono dimostrati campioni delle infamità e delle carognità.”
Cliché.
“A Roma il tifo si è sempre fatto con fumogeni, tamburi e sciarpe. Mi sarebbe piaciuta però una curva senza tamburi perché secondo me sono soprassati.”
La stampa.
“La stampa romana non vede bene i tifosi della Roma e viceversa. Alcuni giornalisti sono subdoli fomentatori, spesso foraggiati anche dalla Società. Dicono che siamo il 12° uomo, il cuore di Roma, coreografie da brivido e poi ci additano come la marmaglia di Roma, come terroristi di estrema destra e così la polizia ci dà la caccia come facevano con le streghe”.

Coro Curva Ovest Catanzaro tra ultras e musica

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curva massimo capraro catanzaro

Il nuovo coro della Curva Ovest Catanzaro unisce passione ultras e musica rifacendosi al tifo inglese ed a Fee from desire.

Eh, già stavolta i tifosi delle Aquile Giallorosse hanno creato un qualcosa di fantastico! Non sono i primi ne gli unici a cantare su questa melodia, ne’in Italia ne’tantomeno in assoluto dato che il coro nasce in Inghilterra e si diffonde quando viene utilizzato dai Three Lions per osannare le gesta di James Vardy agli Europei, nonchè quelle di Will Grigg, attaccante del Nord Irlanda.

Eccolo qui quindi, in versione calabrese, il tormentone degli stadi; il video è relativo a Catanzaro v Vibonese del Settembre 2018, giocato allo stadio Nicola Ceravolo.

Il coro della Ovest:


Ecco il testo della nuova canzone della Curva Ovest Massimo Capraro:

Io tifo il Catanzaro, la squadra del mio cuor
Io tifo il Catanzaro, la squadra del mio cuor

Lo sosterrò, sempre e ovunque io sarò
Lo sosterrò, sempre e ovunque io sarò
Lo sosterrò, sempre e ovunque io sarò

Il Catanzaro noi amiamo sempre e solo il Catanzaro, noi amiamo sempre e solo il Catanzaro, noi amiamo sempre e solo il Catanzaro… uuuhhhhh
Lalalalalalaaalalaalalala

Fee from desire

Non credo nemmeno serva ricordare che tale melodia viene dalla canzone disco di Gala Fee from desire, scritta dalla cantante italiana in lingua inglese e diffusasi infatti più tra gli anglofoni che qui in Italia. Era il 96, io la ballavo e…non avrei mai immaginato dopo vent’anni di sentire questa musica negli stadi di calcio.

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