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Lo striscione dei tifosi irlandesi e la disco music

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Striscione Shane Long irlanda nazionale irlanda calcio 2015 all night long disco Shane Long

Il calcio e la disco music, una bella accoppiata nata da uno striscione dei tifosi Irlandesi, un’idea goliardica.

I Boys in green, i calciatori dell’Irlanda sono stati impegnati nelle qualificazioni agli europei 2016 che si svolgeranno in Francia ed il seguito dei supporters non è mai mancato.
Si sono qualificate l’Inghilterra, il Galles e l’Irlanda del Nord, i verdi non possono sfigurare, almeno sugli spalti!

Un gruppo di fan della nazionale irlandese ha ideato uno striscione molto particolare, una sorta di rebus che inneggia al calciatore Shane Long:

  • tricolore verde, bianco ed arancione
  • viso di Lionel Richie
  • foto dell’attaccante del Southampton Long.

Striscione Shane Long irlanda
Risultato il testo di una canzone funkn / modern soul / disco; capito quale?

All night long!

La genialità dei supporters della nazionale di calcio irlandese si riferisce quindi ad un brano incredibilmente bello e famoso. All night long è un mito della favolosa etichetta musicale Motown, pubblicato nel disco Can’t slow down nel 1983.

Secondo Billaboard’s si tratta del brano 66 nella classifica mondiale di sempre.


Ecco il testo di All night long di Lionel Richie:
Well my friends the time has come
To raise the roof and have some fun
Throw away the work to be done
Let the music play on

Everybody sing, everybody dance
Lose yourself in wild romance
We’re going to party, karambo, fiesta, forever
Come on and sing along
We’re going to party, karambo, fiesta, forever
Come on and sing along

All night long (all night), all night (all night)
All night long (all night), all night (all night)
All night long (all night), all night (all night)
All night long (all night), ooh yeah (all night)

People dancing all in the street
See the rhythm all in their feet
Life is good, wild and sweet
Let the music play on
Feel it in your heart and feel it in your soul
Let the music take control
We’re going to party, limin’, fiesta, forever
Come on and sing along
We’re going to party, limin’, fiesta, forever
Come on and sing my song

All night long (all night), ooh (all night)
All night long (all night), yeah (all night)
All night long (all night), yeah (all night)
All night long (all night), yeah (all night)

Yeah, once you get started you can’t sit down
Come join the fun, it’s a merry-go-round
Everyone’s dancing their troubles away
Come join our party, see how we play

Tom bo li de say de moi ya
Yeah, jumbo jumbo
Way to parti’ o we goin’
Oh, jambali
Tom bo li de say de moi ya
Yeah, jumbo jumbo!

Oh, oh, oh, oh, yes
We’re gonna have a party, yeah, ugh
All night long (all night), all night (all night)
All night long (all night), all night (all night)
All night long (all night), all night (all night)
All night long (all night), whoa

We’re going to party, karambo, fiesta, forever
Come on and sing along
We’re going to party, karambo, fiesta, forever
Come on and sing my song

All night long (all night), all night (all night)
All night long (all night), all night (all night)
All night long (all night), all night (all night)
All night long (all night), all night (all night)

All night (all night)
All night (all night)
All night (all night)
All night (all night)
All night (all night)
All night (all night)
All night (all night)
All night (all night)

Everyone you meet (all night)
They’re jamming in the street (all night)
All night long (all night)
Yeah, I said (all night)
Everyone you meet (all night)
They’re jamming in the street (all night)
All night long (all night)
Feel good, feel good (all night)
(All night)


Rock & goal, Emiliano Mondonico ed i Rolling Stones

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cremonese 1967 Ravezzani/LaPresseArchivio storicoAnni '90sportcalcioEmiliano MondonicoNella foto: l'allenatore del Torino Calcio Emiliano MondonicoB 4972 rolling stones palalido 1967 emiliano mondonico figurina torino Rock & goal potrebbe essere il titolo di una storia anni 60 che vede protagonisti Emiliano Mondonico ed i Rolling Stones.

Incredibile, ma vero! Anche il mister Mondonico ha uno scheletro nell’armadio e non riguarda il calcio bensì la musica.

Era il 1967, un sabato di Aprile, l’8 ed a Milano presso il Palalido si esibivano in concerto i più grandi del rock: i Rolling Stones!
Mick Jagger e Brian Jones facevano diventare pazzi milioni di giovani sparsi in tutto il mondo, pronti a tutto per poter “roccheggiare”…tra questi giovani c’era anche Emiliano Mondonico, un ragazzo ventenne, promettente calciatore.

Strano, ma gli allenatori in passato sono stati giocatori ed anche giovani. Emiliano era un buon ala, dedito al dribbling, cresciuto a Rivolta d’Adda figlio di ristoratori con il pallino del football praticato all’oratorio. Dopo anni di dilettanti nel suo paese d’origine, Mondonico fu tesserato dalla Cremonese per una stagione di serie D ed una di C.

Ma torniamo a quel sabato di primavera..
Emiliano Mondonico trovò il modo di non giocare con la Cremonese per andare a vedere io concerto dei Rolling Stones! Mettere a repentaglio la propria carriera per la musica significa avere una grande passione!

Brian Jones era seduto su una sedia di legno, simile a quella che ho alzato ad Amsterdam. Era uno spettacolo diverso da tutti. Noi eravamo abituati a Orietta Berti, a Nilla Pizzi, a Celentano. Era sconvolgente, ti prendeva…Mi sono fatto squalificare la domenica precedente. Gli Stones avrebbero suonato al sabato sera ed è chiaro che la trasferta sarebbe partita il sabato pomeriggio. Dovevamo giocare a Mestre. Mi sono fatto espellere. Fisicamente non ero in grado di fare dei falli e allora ho cominciato a lanciare improperi all’arbitro. Quando lui si girava per vedere chi era, mi giravo anch’io. E non riusciva a capire chi fosse l’autore delle provocazioni. Alla fine, ha compreso. “È lei che mi ha insultato per tutta la partita?” L’importante era che mi buttasse fuori, così da potere andare a vedere gli Stones.Oltre a Brian Jones, Mick Jagger, un animale da palcoscenico. Da Tony Dallara che faceva il falsetto, mi trovavo di fronte a Jagger. Eravamo abituati a Sanremo… In quel periodo erano i capelli che facevano la differenza. Noi obbligati da sempre alla sfumatura alta… La grande rivoluzione era avere i capelli lunghi. Era un grande contraltare con i genitori. Siamo entrati nel pomeriggio e poi ci siamo nascosti per sentire anche il concerto della sera.


Chiudiamo con Let’s Spend the Night Together, un 45 giri mitico pubblicato nel 1967 dall’etichetta musicale Decca Records.
Ecco il testo e…mentre la canti pensa ai dribbling del giovane Mondonico:
My, My, My, My
Don’t you worry ’bout what’s on your mind (Oh my)
I’m in no hurry I can take my time (Oh my)
I’m going red and my tongue’s getting tied (tongues’s getting tied)
I’m off my head and my mouth’s getting dry.
I’m high, But I try, try, try (Oh my)
Let’s spend the night together
Now I need you more than ever
Let’s spend the night together now

I feel so strong that I can’t disguise (oh my)
Let’s spend the night together
But I just can’t apologize (oh no)
Let’s spend the night together
Don’t hang me up just to let me down (don’t let me down)
We could have fun just groovin’ around around and around
Let’s spend the night together
Now I need you more than ever
Let’s spend the night together

Let’s spend the night together
Now I need you more than ever
You know I’m smiling baby
You need some guiding baby
I’m just decidin’, baby, now
Now I need you more than ever
Let’s spend the night together
Let’s spend the night together now

This doesn’t happen to me ev’ryday (oh my)

(Let’s spend the night together)
No excuses offered anyway, oh my
(Let’s spend the night together)
I’ll satisfy your every need (your every need)
And now I know you will satisfy me
Oh my my my my my my

Let’s spend the night together
Now I need you more than ever
Let’s spend the night together
Together now,
Oh my my my my my my my

(Let’s spend the night together)
Now I need you, need you more than ever, oh my
(Let’s spend the night together)
I’ll satisfy your every need, whoa my my
(Let’s spend the night together)
Now I know, I know you’ll satisfy me, whoa my my
(Let’s spend the night together)
I beg you baby, whoa my my my my my my
(Let’s spend the night together)
A-c’mon now, whoa baby my my my
(Let’s spend the night together)

Pier Paolo Pasoli e la maglia del Genoa C&FC

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pasolini maglia genoa maglia genoa 1975 pasolini calcio pier paolo pasolini football Pier Paolo Pasoli e la maglia del Genoa C&FC, un connubio particolare quello tra il poeta e la squadra di calcio ligure.

PPP era molto legato al football sin dagli anni della gioventù a Bologna che nei successivi a Roma; amava il calcio da vedere e da giocare, sono diverse le fotografie che lo ritraggono con il pallone.
Bolognese di nascita, tifava per i felsinei, ma aveva una simpatia per il Grifone rossoblu.

Nel maggio 1975 si concretizzò questo legame tra Pasolini ed il Genoa, infatti il regista partecipò ad un partita insieme ai calciatori di entrambe le realtà della città di genova, giornalisti ed uomini dello spettacolo.

Non a caso, Pier Paolo Pasolini, oltre che la maglia del Genoa, indossò anche la fascia di capitano.
pasolini maglia genoa

Siamo soliti chiudere con una canzone ed oggi, più che mai, terminiamo con un brano dello stsso Pasolini, I ragazzi giù nel campo del 1974:

Che bello è quando esco di casa, Curva Nord Pescara

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ultras pesacara curva nord ultras pescara curva nord tifo che bello è pescara curva nord pescara Ultras e musica si legano ancora una volta, con il coro della Curva Nord Che bello è quando esco di casa.

Questa dei tifosi a sostegno dei calciatori Pescara è una canzone nata sulle note di un disco di Noemi.

Ecco la tifoseria del Pescara che canta il coro allo stadio Adriatico:

Gli ultras pescaresi cantano queste parole:
Che bello è
quando esco di casa

per andare allo stadio
e tifare il Pescara,
che bello è.

E’semplice capire quale sia la canzone di Noemi che abbia ispirato i tifosi dei Delfini biancoazzurri: Vuoto a perdere.

Questo di Veronica Scopelliti, in arte Noemi, è un brano primoe stratto del secondo disco della cantante, RossoNoemi, pubblicato da etichetta musicale Sony nel 2011. La canzone ha avuto un successo stratosferico, non è un caso che sia stata scritta da Gaetano Curreri, il leader degli Stadio, e da Vasco Rossi!
Ecco il testo di Vuoto a perdere:
Sono un peso per me stessa
sono un vuoto a perdere
Sono diventata grande senza neanche accorgermene
e ora sono qui che guardo
che mi guardo crescere
la mia cellulite le mie nuove
consapevolezze (consapevolezze)

Quanto tempo che è passato
senza che me ne accorgessi
quanti giorni sono stati
sono stati quasi eterni
quanta vita che ho vissuto inconsapevolmente
quanta vita che ho buttato
che ho buttato via per niente
(che ho buttato via per niente)

Sai ti dirò come mai
giro ancora per strada
vado a fare la spesa
ma non mi fermo più
a cercare qualcosa
qualche cosa di più
che alla fine poi ti tocca di pagare

Sono un’altra da me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata questa
senza neanche accorgermene
ora sono qui che guardo
che mi guardo crescere la mia cellulite le mie nuove consapevolezze(consapevolezze)

Sai ti dirò come mai
giro ancora per strada
vado a fare la spesa
ma non mi fermo più
mentre vado a cercare quello che non c’è più
perchè il tempo ha cambiato le persone
ma non mi fermo più
mentre vado a cercare quello che non c’è più
perchè il tempo ha cambiato le persone

Sono un’altra da me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata questa
senza neanche accorgermene.

Johnny Rotten tifoso dell’Arsenal e contro il calcio moderno

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Johnny Rotten è tifoso dell’Arsenal ed unisce la passione della musica a quello per il football, seppur si schiera nettamente contro il calcio moderno.

John Joseph Lydon, così si chiama all’anagrafe, è stato il mitico cantante dei fantastici Sex Pistols, l’anima del punk 77! Londinese doc non può che essere un gunner!

Parliamo di una persona che prima degli stadi ha vissuto la strada, quando sa di cosa parla quando si esprime; da ragazzo, insieme a Sid Vicius, durante una fase della vita (mai finita forse) molto turbolenta faceva parte di una banda di teppisti: i Johns! Ogni membro si chiamava John, da qui il Johnny che poi lo ha accompagnato fino ad ora.

Di seguito la trduzione di un’intervista rilasciata ad un giornale che pubblica in Germania e tradotta da Lorenzo Contucci, l’avvocato degli ultras e tifoso della Roma.

Ho tradotto questa intervista di Johnny Rotten, già voce dei Sex Pistols, a un magazine tedesco:

– Johnny Rotten, è vero che seppur tu sia tifoso dell’Arsenal non hai mai messo piede all’Emirates?
Perché dovrei? In questi giorni, se sei un tifoso non ti è concesso di fare nulla. Non puoi fumare, non puoi bere, non puoi bestemmiare, neanche puoi stare in piedi. E’ tutta merda.

– Ancora guardi le partite dell’Arsenal?
In TV sì. Ora vivo a Los Angeles e ogni sabato mattina telefono al mio amico Rambo per chiedere a che ora è il calcio d’inizio. Poi comincia la caccia per trovare il satellite giusto.

– Non possono essere i Los Angeles Galaxy un’alternativa per te?
Soccer? Diavolo, assolutamente no! Il nostro gioco si chiama football! Sai che c’è, ancora oggi ho un abbonamento per l’Arsenal ma lo dò a mio nipote. Quando sono in Inghilterra vado a vedere i piccoli club come il Torquay United, oppure vado al pub e urlo con gli altri presenti. Questo è il football! L’ultima volta che sono stato in un grande stadio è stato nel 2011. Era la finale di Coppa di Lega a Wembley, contro il Birmingham. Siccome stavo in piedi, uno steward mi ha detto una prima volta di sedermi. Gli ho detto, “guarda i tifosi del Birmingham, anche loro stanno in piedi”. E se ne è andato.

– E’ stato così facile?
Beh, non esattamente. Pochi minuti dopo, è tornato con altri due stewards. Mi hanno minacciato di buttarmi fuori se non mi fossi seduto. Ho replicato: “Ho le emorroidi. Se non mi fornite un cuscino adatto per chi ha le emorroidi, sfortunatamente debbo continuare a stare in piedi”. Dopo di che li ho minacciati io con il mio avvocato e finalmente mi hanno lasciato in pace.

– Da molti anni ormai in Inghilterra la gente discute sulla reintroduzione dei posti in piedi. Sembra che tu sia d’accordo.
Non puoi vedere il football stando seduto. Guarda la Curva Sud di Dortmund: stanno tutti in piedi, cantano e fanno un rumore tale che la curva sembra essere la faringe di un enorme mostro ruggente. E’ fantastico! Se siedi alle partite di calcio, non ti senti più di far parte di quello che sta accadendo. A quel punto il calcio è come il tennis. O come una lezione di matematica a scuola. (pausa) mi fa letteralmente cagare!

Chiudiamo con Pretty Vacant, 45 giri pubblicato dall’etichetta musicale Virgin record nel luglio del 1977, in piena epoca punk!

Coro Curva Sud, Seguo la squadra del Verona

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curva sud verona hellas seguo la squadra del verona ultras curva sud verona vengo dal barrio de boedo Seguo la squadra del Verona, inizia così un coro della Curva Sud, la tana dei tifosi dell’Hellas all’interno dello stadio Bentegodi.

La canzone che cantano gli ultras veronesi è in stile prettamente argentino e si rifà infatti a cori d’oltroceano.
Ecco la tifoseria scaligera all’opera durante l’intervallo tra il primo ed il secondo tempo di Verona vs Milan del 24 Agosto 2013:

Le parole cantate dai tifosi dell’Hellas Verona sono:
Seguo la squadra del Verona, tifo i colori gialloblu, in alto al cielo le bandiere, dell’Hellas Verona gialloblu, dai Verona gialloblu, dai Verona gialloblu, dai Verona dai Verona gialloblu..

Questo coro è diffuso tra tante tifoserie italiane, è il famoso “totalmente dipendente”, ma la Curva Sud Verona ne fa una versione diversa..anche essa però ripresa dal più noto “vengo dal barrio de boedo” del La Gloriosa Butteler, la hincha del San Lorenzo de Almagro:

I tifosi del San Lorenzo cantano questo testo:
Vengo del barrio de Boedo
Barrio de murga y carnaval
Te juro que en los malos momentos
Siempre te voy a acompañar
Dale dale Matador
Dale dale Matador
Dale dale dale dale Matador!

I tifosi romanisti e la pezza Sogna ragazzo sogna

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sogna ragazzo sogna curva nord as roma ultras ultras roma curva nord ultras romanisti

Tra i tifosi romanisti spunta la pezza Sogna ragazzo sogna che ripropone il titolo di un disco del 1976 di Roberto Vecchioni.

Supportare la propria squadra del cuore è un dovere, farlo con la passione e la fantasia è stupendo, legarlo ai testi delle canzoni lo rende unico!

sogna ragazzo sognaE questo gli ultras della Roma lo sanno bene, perchè non è certo la prima volta che allo stadio olimpico o nei settori dedicati ai giallorossi in trasferta appaiono frasi legate alla musica.

Sogna ragazzo sogna non è solamente un brano musicale, nonostante il disco Elisir, pubblicato da etichetta Philips, sia molto stimato, si tratta di un inno alla giovinezza.

Sogna ragazzo sogna è una frase che si sposa con lo stato d’animo del tifoso di calcio, colui che anche davanti all’evidenza non si arrende e continua a pensare che possa andar meglio, così bene da raggiungere l’impossibile.
Chi ama una squadra di football conosce le delusioni, ma sa che deve andare avanti, deve continuare a sperare e scrivere la sua poesia..il tifo è magia!

 


Eco il testo di Sogna ragazzo sogna:
ti diranno parole rosse come il sangue,
nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte
io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento
copri l’amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello
a volte passa qualcuno,
a volte c’è qualcuno che deve vederlo.

Sogna, ragazzo sogna
quando sale il vento
nelle vie del cuore,
quando un uomo vive
per le sue parole
o non vive più;
sogna, ragazzo sogna,
non lasciarlo solo contro questo mondo
non lasciarlo andare sogna fino in fondo,
fallo pure te..
Sogna, ragazzo sogna
quando cade il vento ma non è finita
quando muore un uomo per la stessa vita
che sognavi tu
Sogna, ragazzo sogna
non cambiare un verso della tua canzone,
non lasciare un treno fermo alla stazione,
non fermarti tu…

Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita

E la vita è così forte
che attraversa i muri per farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire

Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta,
quando lei non torna,
quando il solo passo
che fermava il cuore
non lo senti più
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni,
passerrà l’amore,
passeran le notti,
finirà il dolore,
sarai sempre tu…

Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti
dentro questa storia:
non vi conto più;
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio
sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.

Calcio e musica metal le passioni di Ivan Juric

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Il calcio e la musica metal sono le passioni di Ivan Juric, ex centrocampista del Genoa ed allenatore del Crotone.

Parliamo di uno dei coach più giovani in attività, Ivan è del 1975, che sta facendo benissimo con la squadra dei pitagorici, al momento tra i papabili promossi in massima serie.
Juric ha allenato anche il Mantova ed ha fatto il vice a Palermo oltre che aver guidato le giovanili del Genoa, ma non ne parliamo per questo, ne per la sua esperienza da calciatore tra Genoa, Albacete, Siviglia ed Hajduk Spalato; noi parliamo di questo calciatore perchè ha la passione per la musica!

Il primo giocatore metallaro della storia! (ma forse non l’unico…)

E’stato lo stesso Juric ha dichiarare la propria fede per il metal in un’intervista pubblicata dal mensile Rolling Stone (numero 78, 2010):

I calciatori non capiscono un cazzo di musica. La conoscono molto superficialmente, la vita che fanno li condiziona e non hanno modo di scoprire a fondo altre cose. L’unico altro metallaro con cui ho giocato in 15 anni di carriera è stato un portiere argentino del Crotone. Ho cominciato a 14 anni con Metallica e Megadeth, poi sono passato a cose più aggressive. Il death metal è la mia passione, band come Napalm Death, Obituary e Carcass, artisti veri. Non mi piace il nu metal. I nuovi gruppi death sono senza sentimento, pensano solo alla velocità. Sicuramente ‘Kill’em All’: mi ha cambiato la vita. I primi quattro dischi dei Metallica sono tutti bellissimi, quelli dopo no, ma ‘Kill’em All’ è il disco più grande. Poi ‘The Sound of Perseverance‘ dei Death: Chuck Schuldiner è un artista assoluto. E ovviamente ‘Leaders Not Followers 2‘ dei Napalm Death (che è un disco di cover, ndbarg). Mi sono sempre piaciuti i Ministry, anche se non sono una band di metal classico, e il loro live ‘In Case You Didn’t Feel Like Showing Up’. La prima volta che li ho sentiti mi hanno toccato profondamente. Per concludere i Soundgarden: li ho ascoltati tantissimo ai tempi di ‘Superunknown‘. Chris Cornell mi è piaciuto finchè è stato con loro, ma le cose che fa ora proprio no.
Perfetto Ivan, chiede il giornalista di Rolling Stone, ma non ti pesa dover rinunciare ai concerti o quantomeno rinunciare a pogare a causa del tuo lavoro? “Sì, sinceramente sì. L’anno scorso sono andato a vedere i Soulfly a Milano e buttandoti nel pit rischi davvero“. Ma no Ivan, tutta salute. Io Ciccio e il Romani siamo andati agli Obituary qualche tempo fa e su ‘Chopped in Half‘ non ho potuto resistere, dopo anni di inattività. “Però sai, ascoltare un cd a casa e andare a un concerto non è la stessa cosa. Sono andato tre volte a vedere i Napalm Death e pogando rischiavo sempre di farmi male. Una volta mi sono detto ‘faccio il bravo e ascolto solo il concerto’, ma dopo mezza canzone ero già nel pit“.
Di solito se ai giocatori gli chiedi ‘cosa vuoi fare quando appenderai gli scarpini al chiodo’ loro ti risponderanno che vorrebbero rimanere nel mondo del calcio, o dedicarsi alla famiglia, oppure, come diceva Roberto Baggio, rinchiudersi nel proprio eremo di campagna a cacciare storni e bere vino rosso. Ecco invece Juric: “Quando smetterò di giocare voglio passare un’estate intera in giro per l’Europa a vedermi tutti i festival“, che è esattamente quello che farei io se potessi vivere di rendita. E per quanto riguarda il Big Four? “Non ho i biglietti, però Slayer, Megadeth e Metallica sono il massimo, e poi gli Anthrax… Se posso andrò a vederlo a Praga, c’è gente più aggressiva, vivono di più il concerto. Ai Soulfly a Milano la gente stava ferma; ho notato che gli italiani non hanno sangue metallaro, sono più per cose tipo Eros Ramazzotti. Sicuramente c’è tanta gente che ascolta metal, ma per la strada non lo noti come a Spalato o a Londra. Quando vado a un concerto in Brasile o nell’Europa dell’Est c’è un’atmosfera più calda, lì hanno più anima per questo tipo di musica. Ricordo i Napalm Death a Zagabria nel ’91, c’era un casino totale, ma proprio totale“. A casa, gli si chiede, sei uno di quelli che fa headbanging da soli? “Quando sono con mia figlia di 4 anni ascoltiamo i Soulfly, ‘Seek and Strike‘ è la sua canzone preferita. Saltiamo, ci buttiamo sui divani, come se fosse un concerto solo per noi due.” E poi LA frase: “Vorrei che anche lei, crescendo, ascoltasse death“. Sembra tratta da una conversazione tra me e Ciccio. Ora basta, voglio Juric all’Inter. Anche solo per il gusto di comprarmi la maglia nerazzurra e farmi scrivere dietro JURIC 666, sarebbe l’unico caso in cui potrei girare con quella maglia a Roma: la soddisfazione di indossare una cosa del genere varrebbe anche il rischio di essere pestati a sangue. Ma lui è un uomo vero, ascolta death metal ed è attaccato alla sua gloriosa maglia rossoblu: “Pur di vincere di nuovo il derby contro la Sampdoria sarei disposto ad ascoltare Ramazzotti per un mese intero“.
Ivan, forse non verrai mai a giocare nella mia squadra, ma possiamo sempre diventare consuoceri. Sarebbero le riunioni di famiglia più belle che si possano immaginare: i nostri figli, sposati, a parlare di death metal e pallone, e noi vecchiardi con l’amaro Averna in mano a guardarli con orgoglio, ricordando i tempi in cui anche noi eravamo come loro. Pensaci, Ivan.

Tra i tanti gruppi di cui ha parlato il calciatore croato c’è l’imbarazzo della scelta, ma noi optiamo per i Napalm deat e Suffer the Children del 1990 pubblicato dall’etichetta musicale earache records:


Rigore di Di Biagio a Francia 98 e la canzone dei Bandabardò

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rigore di biagio francia 1998 musica calcio rigore di biagio bandabardò manifesto bandabardò rigori sulla traversa Calcio e musica si uniscono con la canzone dei Bandabardò Manifesto che cita il rigore sbagliato da Luigi Di Biagio ai mondiali di Francia 98.

Che colpo solo a ripensarci! Povere coronarie…

Antefatto: La nazionale di calcio Italiana era arrivata ai quarti di finale della Coppa del Mondo 1998 ed ecco i transalpini, rivali di sempre, davanti a noi; si va ai rigori, loro sono i padroni di casa, la situazione è tesa.
Dopo un errore a testa, il nsotro fu sbagliato da Demetrio Albertini, è il momento di Gigi Di Biagio: tiro..traversa!

I Bandabardò citano questo momento, senza entrare troppo nel mondo del pallone, fondamentalmente loro sono una band folk rock politicamente impegnata..
La canzone è Manifesto e tra i vari obiettivi di protesta viene citato “ogni occasione persa, i calci di rigore sulla traversa“. Si tratta di un brano che fa parte del disco Se mi rilasso..collasso, inciso da etichetta musicale Deny Rose nel 2001…quando ancora l’eliminazione del mondiali 1998 era fresca.

Ecco il testo:

Oggi non lavoro, oggi non mi vesto
Resto nudo e manifesto
Sono fuori dal coro, nettamente diverso
Le mode se ne vanno, io resto! e manifesto!
Contro! ogni occasione è persa
I calci di rigore sulla traversa
Resto nudo e manifesto – Faccio un gesto e manifesto –
ÙOggi guardo il cielo…

Penso a meno stress e più farfalle, menochiacchere alle spalle
Non ho più silenzio, non ho più un pretesto
Gli eroi se ne vanno, io resto! e manifesto!
Contro! ogni occasione persa
I calci di rigore sulla traversa
Contro! paramoie e tempeste
Rimanere fuori dalla feste
Resto nudo e manifesto – Faccio un gesto e manifesto – Oggi guardo il cielo
Resto nudo e manifesto – Faccio un gesto e manifesto – Oggi guardo il cielo
Resto nudo e manifesto – Faccio un gesto e manifesto – Oggi guardo il
Cielo…

Scontri di Fiorentina Juve nella canzone dei Diaframma

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Baggio-raccoglie-la-sciarpa-della-Fiorentina coreografia fiorentina juventus 1991 fiorentina juventus scontri juve fiorentina incidenti ultras Francesca una canzone dei Diaframma fa riferimento agli scontri di Fiorentina Juventus, una partita effettivamente tesa in campo e soprattutto fuori dove spesso è stato teatro di incidenti tra tifosi.

Quella del gruppo new wave fiorentino è solamente una piccola citazione è vero, ma importante saperla cogliere.
Il cantante, chitarrista ed autore Federico Fiumani canta queste parole nel testo:
“C’è Fiorentina – Juve e se ami tanto la violenza vedrai quanta ce n’è!”

Violenze nella partita tra i viola ed i gobbi ce ne sono state tante con accoltellamenti, bastonate, aggressioni, devastazioni, feriti ed arresti. Inutile sta qui a citare i vari episodio hooliganistici.

Ma questa rivalità quando nasce?

L’inimicizia sportiva si presenta negli anni 20, agli arbori del calcio italiano; ci fu una sfida nel 1928 tra quelli di Firenze e gli juventini che finì 11 a zero per i bainconeri che infierirono fino alla fine su una squadra che per motivazioni etiche e politiche schierava solamente dilettanti. Oltretutto pare che un giornale sabauda titolò “Firenze, un..dici nulla!?”.
Ci vogliamo inserire anche che Firenze fu capitale d’Italia togliendo lo scettro a Torino, città nella quale tale decisione fu accolta con scontri sgravi..ma forse tutto ciò non c’entra nulla, accadde troppo prima e poi non coinvolge l’anima torinista della città piemontese, una presenza molto forte quella granata che invece ha ottimi rapporti con i fiorentini.
Nel 1953 la Juve si impose per 8 a 0 contro i rivali in 9 per 2 infortuni..
Negli anni 50 e 60 la Fiorentina si scontrò con la Juve in partite decisive per lo scudetto e ciò alimentò i cattivi rapporti. Aggiungiamoci poi il 1982, l’anno in cui il campionato fu vinto dai bianconeri, non senza polemiche legate agli arbitraggi e dopo un lungo testa a testa con i gigliati: goal regolare annullato a Ciccio Graziani a Cagliari e goal dubbio assegnato a Brady a Catanzaro. Zeffirelli dovette pagare 40 milioni condannato per aver dato del mafioso a Boniperti.
Chi ha più di 35 anni poi non può dimenticare il passaggio a Torino di Roberto Baggio…la piazza di Firenze non prese molto bene la vendita del calciatore e ci furono scontri e atti di vandalismo per protesta contro la dirigenza..e pensare che proprio in quell’anno, il 1990 la Juve vinse la Coppa Italia battendo la Fiorentina, non senza polemiche anche qui dato che Pin si fece sentire da tutti gli spettatori TV urlando ai microfoni RAI “ladri!“.
Che poi il divin codino fu tacciato di “fiorentinismo” da alcuni tifosi bianconeri per via del suo amor mai passato per la maglia viola..galeotta fu una sciarpa viola raccolta allo stadio Artemio Franchi nel 1991 ed un rigore mai tirato dal calciatore, sbagliato poi da D’Agostino. Qui furono i gobbi a protestare.

Torniamo a Francesca, brano dei Diaframma pubblicata nel 1986 da etichetta musicale IRA:

Ecco il testo:
Francesca mi ha invitato a casa un sabato e domenica che la madre non c’è.
Lei ha la prepotenza dei ricchi e tutto le sembra dovuto chissà perché…. La sera la passiamo guardando un film ma il mattino appena svegli io… la sodomizzerò.
Lei piange e dice non mi rispetti e forse dal suo punto di vista ragione ha un po’. Però in cinque minuti le passa e tutta sorridente dice andiamo allo stadio. C’è Fiorentina Juventus. E se ami tanto la violenza vedrai quanta ce né. Piccola donna, piccola donna cresce. Piccola donna, piccola donna cresce. Sotto la gonna il desiderio nasce. Piccola donna, piccola donna cresce. Sotto la gonna il desiderio nasce.
Francesca viene a tutti i concerti ma per la precisa ragione che guardino lei e poi all’uscita del locale si mette tutta sola a camminare in mezzo di strada…per vedere se qualcuno si ferma e poi dirmi con un tono trionfante: comunque scelgo te.
All’epoca facevo un disco che doveva intitolarsi Falso amore. E stavo sempre in mezzo a gente che adesso non mi va nemmeno di nominare. E vagheggiavo un esorcismo, fuggire via dalla realtà….questo volevo; e mi ingozzavo di concerti e di ogni altra età… così vivevo.

The drug is football, Vanilla Muffins

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the drug is football vanilla muffins vanilla muffins band fc basel hooligans oi! music The drug is football è il titolo di una canzone e di un disco dei Vanilla Muffins, ma è anche un credo che tutti i nostri lettori possono condividere.
E’ il calcio la nostra droga!
I Vanilla Muffin sono una band oi!, la musica degli skinhead, di Basilea ed hanno molto a cuore il pallone ed il mondo del tifo; i vari componenti della band, oltre all’FC Basel ed il FC Nordstern Basel, le squadre delle loro città, hanno simpatie per altri club nel mondo come il West Ham, l’Everton, il Crystal Palace e l’Hamburg SV…la cosa più particolare è però il legame che hanno con il Lecce, dato che la famiglia del cantante è originaria di Gallipoli.
Ecco a voi l’inno del “footballismo”:

Di seguito le parole del testo di The drug is football, canzone incisa nel 2003 su omonimo disco per l’etichetta musical Knock Out Records:
What´s the reason for your life, It´s a deadly poisened
knive
when you go into the town just to see what´s down
every day is like the other keep your fear undercover
It´s the only way to pay for you addiction

We live in one ghetto
we´re not better boys
the drug is football

we live in one ghetto
we got deadly bored
but our drug is football

You´re not the only one to think you had no fun
but it ain´t no really good cause just for you to end
it
It could be the start of love take today without a
drug
It´s like the end of a beautiful friendship

We live in one ghetto
we´re not better boys
the drug is football

we live in one ghetto
we got deadly bored
but our drug is football

Bologna lotta con il cuore, canta la Curva Andrea Costa

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bologna lotta con il cuore canzone curva andrea costa bologna coro ultras bologna per amore solo per amore bologna Bologna lotta con il cuore, canta la Curva Andre Costa, covo degli ultrà rossoblu, facendo di un brano musicale di Roberto Vecchioni un coro da stadio.

Ecco il coro della tifoseria bolognese, in questo video al San Siro di Milano:

Questo incessante coro ultras non si può dire che non dia la carica ai giocatori e che non si faccia sentire dai tifosi avversari!
La canzone della Curva Bulgarelli è un ripetersi di 2 frasi è proprio questa la particoalrità, non c’è nulla da aggiungere. Ritmo e note provengono dalla canzone di Roberto Vecchioni Per amore mio (gli ultimi giorni di Sancho P), pubblicata nel disco omonimo nel 1981 dal cantautore brianzolo per l’etichetta musicale EMI italiana.
Ecco la canzone:

Di seguito il testo di Per amore mio, il brano che i tifosi del Bologna hanno trasformato in coro da stadio:
Ragazzo noi siamo bugie del tempo
appesi come foglie al vento di Mistral
non eri ancora nata e già ti avevo dentro
come stanotte in questa casa di Alcazar
ma più bello di averti
è quando di disegno
niente ha più realtà del sogno
il mondo non esiste
il mondo non è vero
e ho sognato di me.
Per amore , solo per amore
dei miei occhi, delle mie parole
con la frutta marcia fra le mani
con la donna che non c’è domani.
Per amore, solo per amore
del bambino perso sulle scale
per tenermi se le gambe tremano
e vedere dove gli altri guardano
no, Sancho non muore.
Ho combattuto il cuore dei mulini a vento
insieme a un vecchio pazzo che si crede me
ho amato Dulcinea insieme ad altri cento
ho cantato per lei, ma perché?
In un paese d’ombre
fra la terra e il cielo ora sogno di te.
Per amore, solo per amore
dei miei gesti, delle mie parole
delle notti che me li confondo insieme
e del vino lento fiume nelle vene.
Per amore, solo per amore
di quel viso che non può tornare
della stella che non può cadere già
la tua mano che non sa tenermi più.
Per amore, solo per amore
di quel viso che non può tornare
della stella che non può cadere giù
la tua mano che non sa tenermi più.
Per amore, solo per amore mio
ho giocato sempre a strabiliare.
Per amore, solo per amore mio
dietro un velo che non puoi arrivarci tu.
Per amore, solo per amore mio

Coro ultras Nardò, che bello è

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che bello è andare allo satdio che bello è ultras nardò curva toro granata nardò ultras nardò Ad unire i tifosi di calcio alla musica ci hanno pensato in molti, ci piace citare anche il coro degli ultras Nardò Che bello è quando esco di casa.

Questa canzone della tifoseria granata di Nardò non è unica nel suo genere, si tratta di un coro da stadio molto diffuso in Italia, ma questa è la versione dei salentini, una tifoseria di quelle dette “minori”, che si è sempre fatta valere nel mondo del tifo calcistico, nonostante le categorie.
Ecco la curva granata osannare il Toro allo stadio Giovanni Paolo II:

I tifosi del Nardò cantano queste parole:
Che bello è
Quando esco di casa
per andare allo stadio
A tifare granata.

E’un coro a ripetere, ritmico, incessante, bello proprio per questo.
Ma le note e la melodia le consociamo già! Si tratta della cover di un brano di Noemi, Vuoto a perdere, uscito nel disco RossoNoemi inciso nel 2011 per l’etichetta musicale Sony Music. Un successo! Ma nessuno si sarebbe mai immaginato che una canzone del genere, che parla di cellulite e visione femminile della vita, sarebbe arrivata nelle curve e le gradinate tra i tifosi..invece c’è e come! Sarà perchè è stata scritta da Vasco Rossi…

Ecco le parole di Un vuoto a perdere:
ono un peso per me stessa
sono un vuoto a perdere
Sono diventata grande senza neanche accorgermene
e ora sono qui che guardo
che mi guardo crescere
la mia cellulite le mie nuove
consapevolezze (consapevolezze)

Quanto tempo che è passato
senza che me ne accorgessi
quanti giorni sono stati
sono stati quasi eterni
quanta vita che ho vissuto inconsapevolmente
quanta vita che ho buttato
che ho buttato via per niente
(che ho buttato via per niente)

Sai ti dirò come mai
giro ancora per strada
vado a fare la spesa
ma non mi fermo più
a cercare qualcosa
qualche cosa di più
che alla fine poi ti tocca di pagare

Sono un’altra da me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata questa
senza neanche accorgermene
ora sono qui che guardo
che mi guardo crescere la mia cellulite le mie nuove consapevolezze(consapevolezze)

Sai ti dirò come mai
giro ancora per strada
vado a fare la spesa
ma non mi fermo più
mentre vado a cercare quello che non c’è più
perchè il tempo ha cambiato le persone
ma non mi fermo più
mentre vado a cercare quello che non c’è più
perchè il tempo ha cambiato le persone

Sono un’altra da me stessa
sono un vuoto a perdere
sono diventata questa
senza neanche accorgermene.

Coro Curva Moana Pozzi, tra musica e tifo

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curva moana pozzi ultras cs lebowski coro ultras lebowski firenze tifosi xcs lebowski firenze Gli ultras del Centro Storico Lebowski della Curva Moana Pozzi con il coro Grigioneri ale uniscono la musica al tifo.

Ecco la tifoseria del Centro Storico Lebowski che canta:

I tifosi fiorentini infatti sai rifanno ad un brano da discoteca uscito nel 2000, Hey Baby, I wanna know if you’ll be my girl; te la ricorderai sicuramente, è arrivata in vetta a tutte le classifiche di dischi europee!

Ma quella di Dj Ötzi non è la versione originale, il brano è molto più vecchio, fu pubblicato in 45 giri nel 1961 e cantato da Bruce Channel..un successo che rimase un anno in classifica!

Ecco il testo:
Hey, hey hey baby!
I want to know if you’ll be my girl
Hey, hey hey baby!
I want to know if you’ll be my girl

When I saw you walking down the street
I said that’s a kind of girl I’d like to meet
She’s so pretty, Lord she’s fine
I’m gonna make her mine all mine

Hey, hey hey baby!
I want to know if you’ll be my girl

When you turned and walked away
That’s when I want to say
C’mon baby, give me a whirl
I want to know if you’ll be my girl

Hey, hey hey baby!
I want to know if you’ll be my girl

When you turned and walked away
That’s when I want to say
C’mon baby, give me a whirl
I want to know if you’ll be my girl

Hey, hey hey baby!
I want to know if you’ll be my girl
Hey, hey hey hey hey, baby
C’mon, baby now…..

I tifosi del Sunderland e Can’t Help Falling in Love

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tifo sunderland support sunderland can't help falling in love can't help falling in love sunderland tifosi sunderland I tifosi del Sunderland cantano la canzone Can’t Help Falling in Love per sostenere i calciatori biancorossi allo stadium of Light.

Si tratta di un vero e proprio spettacolo! E’uno degli esempi meglio riusciti del legame che c’è tra calcio e musica, ancor meglio tra cori dei tifosi e musica.

Ecco il video dei The Mackems, quelli del Sunderland AFC, mentre intonano il brano a llo stadio di Wembley per la FA Cup:

Can’t Help Falling in Love è un brano mitico, interpretato dal favoloso Elvis Presley. Si tratta in teoria di un rifacimento di Plasir d’amour, una canzone del 1700, una romanza, fondamentalmente una canzone per matrimoni. La canzone fu incisa in un 45 giri nell’Ottobre del 1961 ed ancora oggi il disco ha successo e viene suonato alla radio…per la fortuna dell’etichetta musicale RCA e per la famiglia di Elvis. Questa balalta è così bella ed emozionante che è stata fatta oggetto di cover da tantissimi artisti..a noi della Redazione di Football a 45 giri quelle che più piaccono sono quella degli UB40 ins tile reggae/dub e quella degli Who.
Ora godiamoci Elvis però:

Ecco le parole:
Wise men say only fools rush in
But I can’t help falling in love with you
Shall I say Would it be a sin?
If I can’t help falling in love with you

Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
Some things are meant to be
Take my hand, take my whole life too
For I can’t help falling in love with you

Like a river flows surely to the sea
Darling so it goes
Some things are meant to be
Take my hand, take my whole life too
For I can’t help falling in love with you


Un giorno all’improvviso, Curva Nord Terni

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tifosi curva nord ternana fere curva nord terni ultras ultras ternana curva nord un giorno all'improvviso ultras Un giorno all’improvviso, il coro della Curva Nord di Terni che dallo Stadio Libero Liberati conquista tutti i tifosi delle Fere.

Si tratta, come già tutti voi sapete di una canzone che ha già conquistato tante tifoserie italiane di tutte le serie, dalla curve strapiene della serie A ai campi d’eccellenza e promozione. L’origine del coro è il ritornello del brano L’estate sta finendo dei Righeira, duo di cantanti torinesi molto legati al football.

La tifoseria della Ternana canta queste parole:
un giorno all’improvviso
mi innamorai di te
il cuore mi batteva
non chiedermi perchè
sei tutta la mia vita
io penso solo a te
quei magici colori
più belli non ce n’è

Ecco gli ultras rossoverdi che cantano il coro:

Questa canzone ha rapito tutti gli adolescenti dei primi anni 80, uscì in 45 giri nel 1985 per l’etichetta musciale Teldec, poi è rimasta un ottimo pezzo per le serate revival ed ora, proprio grazie ai tifosi, come quelli della Curva Nord del Liberati, sta tornando in voga, anche tra i giovanissimi.
Allora, facciamo finta che il dj passi il disco e cantiamola!

L’estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
lo sai che non mi va.
In spiaggia di ombrelloni
non ce ne sono più
è il solito rituale
ma ora manchi tu.
Languidi brividi
come il ghiaccio bruciano
quando sto con te.
Baciami
siamo due satelliti
in orbita sul mar.
È tempo che i gabbiani
arrivino in città
L’estate sta finendo
lo sai che non mi va.
Io sono ancora solo
non è una novità
Tu hai già chi ti consola
a me chi penserà.
Languidi brividi…
L’estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
lo sai che non mi va.
Una fotografia
è tutto quel che ho
ma stanne pur sicura
io non ti scorderò.
L’estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
anche se non mi va.
L’estate sta finendo
l’estate sta finendo
l’estate sta finendo oh oh oh oh
l’estate sta finendo . . . . . . .

I tifosi del West Ham ed il coro contro l’isis

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cori tifosi west ham Jihadi John coro west ham tifo west ham paki bashing Il calcio si lega alla politica, in questo caso sono i tifosi del West Ham a fare un coro contro l’isis.
Ecco gli hammers, la tifoseria del West Ham che canta una canzone contro Jihadi John, il boia dello stato islamico ucciso durante un bombardamento in Siria, al termine del derby contro il Tottenham di Novembre 2015:

Jihadi è il tagliagole che spesso abbiamo visto all’opera nel filmati dei telegiornali ed è un islamico di orgine inglese, uno di quei tanti foreign fighters di cui web e tv ci parlano tanto. Ma quali sono le parole del coro dei tifosi del West Ham?
“Jihadi John, he’s f*****g dead. He had a bomb dropped on his head”
Certo che è particolare pensare che i supporters claret & blue invece di intonare cori antisemiti, cosa successa molte volte nel corso degli anni, durante le partite contro i rivali Spurs abbiano scelto di attaccare i “muslim”..come sai già, i tifosi del Tottenham Hotspur sono in parte di origine ebraica.

I supporters delle squadre inglesi e britanniche in generale, salvo ovviamente eccezioni, non sono avvezzi al mischiare idee e sociale con lo sport, tendono a dividere le cose (ora tu che leggi stari pensando a vari casi in cui non è così, spesso casi eclatanti, ma se ci pensi ti rendi conto che sono pochi).

Il West Ham, la squadra di Londra Est, quella che era la squadra della working class, quella amabile nel periodo 60-70-80, quella che alla fine è tanto fascinosa anche se non vince, quella che viene citata in libri e film per via degli hooligans..

Gli hammers, sono stati più volte associati anche ad episodi di intolleranza verso alcune minoranze come i pakistani, nel periodo skinhead, vittime del “paki bashing”.

On the piss with Georgie Best cantano i tifosi dello United

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spirti in the sky george best united george best spirit in the sky George Best, Manchester Utd19.9.69Daily Mail george best birre pub bar On the piss with George Best è il coro da stadio che cantano i tifosi del Manchester United, la Red Army, sulle note di Spirit in the sky.
Best, uno dei migliori giocatori al mondo, indossò proprio la casacca rossa dei mancuniani, più precisamente la numero “7”, la mitica. Il Beslfast Boy giocando con il Manchester United vinse una coppa d’Inghilterra, una Charity, 2 campionati, una coppa dei campioni ed un pallone d’oro.

Oltre che sul campo, George era il migliore anche fuori: ben vestito (“follower of fashion”), sempre accompagnato da belle donne e fantastiche automobili, il “campione” era il migliore anche al bancone quando si trattava di bere alcol.
Un po’per la sua passione del pub che ci accomuna, un po’per il personaggio e per le sue frasi celebri, Best è nel cuore di tutti noi. Scomparso il 25 Novembre 2005, la tifoseria dello United lo ricorda così, intonando questo coro:

Quali sono le parole della canzone dei supporters del Man Utd?

Going on up to the spirit in the sky,
It’s where I’m gonna go when I die,
When I die and they lay me to rest
I’m gonna go on the piss with Georgie Best

Il coro dei tifosi dello United nasce sulle note di Spirit in the sky, brano musicale di Norman Greenbaum pubblicato in vinile 45 giri nel 1969 dall’etichetta discografica Reprise Records.
Ecco l’originale:

When I die and they lay me to rest
Gonna go to the place that’s the best
When I lay me down to die
Goin’ up to the spirit in the sky
Goin’ up to the spirit in the sky
That’s where I’m gonna go when I die
When I die and they lay me to rest
Gonna go to the place that’s the best
Prepare yourself you know it’s a must
Gotta have a friend in Jesus
So you know that when you die
He’s gonna recommend you
To the spirit in the sky
Gonna recommend you
To the spirit in the sky
That’s where you’re gonna go when you die
When you die and they lay you to rest
You’re gonna go to the place that’s the best
Never been a sinner I never sinned
I got a friend in Jesus
So you know that when I die
He’s gonna set me up with
The spirit in the sky
Oh set me up with the spirit in the sky
That’s where I’m gonna go when I die
When I die and they lay me to rest
I’m gonna go to the place that’s the best
Go to the place that’s the best

Cinema, calcio e poesia nel fim George Best

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george best film george best poesia george best cinema poesia calcio the byrds turn turn turn Cinema, calcio e poesia con la scena del film George Best del 2000 di Mary McGuckian ed interpretato da John Lynch

Ecco l’estratto del film su Best:

Ecco le parole di George Best:
Ogni cosa ha il suo tempo. E c’è un tempo per ogni azione sotto il sole.
Un tempo per nascere e un tempo per morire.
Un tempo per seminare e un tempo per raccogliere ciò che è stato seminato.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire.
Un tempo per distruggere e un tempo per edificare.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere.
Un tempo per soffrire e un tempo per ballare.
Un tempo per conservare e un tempo per buttare via.

Molti pensano che si tratti di una poesia di Paulo Coelho, ma non è così; il testo letto da George Best è della Bibbia, in particolare il Qohèlet, l’Ecclesiaste. Queste parole sono anche contenute in una canzone: Turn, turn, turn dei The Byrds, uscita nel 1962 in 45 giri grazie all’incisione su disco della Columbia records. Quindi il binomio cinema calcio della nostra rubrica TV, cinema e pallone si arricchisce dell’elemento musica.

To Everything … Turn! Turn! Turn!
There is a season … Turn! Turn! Turn!
And a time to every purpose under Heaven.
A time to be born, a time to die
A time to plant, a time to reap
A time to kill, a time to heal
A time to laugh, a time to weep
To Everything … Turn! Turn! Turn!
There is a season … Turn! Turn! Turn!
And a time to every purpose under Heaven.
A time to build up, a time to break down
A time to dance, a time to mourn
A time to cast away stones
A time to gather stones together
To Everything … Turn! Turn! Turn!
There is a season … Turn! Turn! Turn!
And a time to every purpose under Heaven.
A time of love, a time of hate
A time of war, a time of peace
A time you may embrace
A time to refrain from embracing
To Everything … Turn! Turn! Turn!
There is a season … Turn! Turn! Turn!
And a time to every purpose under Heaven.
A time to gain, a time to lose
A time to rend, a time to sew
A time for love, a time for hate
A time for peace, I swear it’s not too late.
A time for peace, I swear it’s not too late.

Italia vs Germania di Messico 70 dal calcio alla musica

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italia-germania-4-3 messico 1970 italia germani parta del secolo italia germania 1970 orchestra filarmonica di torino Gli artisti sono persone strane, quelli dell’orchestra filarmonica di Torino ripropongono in musica la sfida Italia vs Germania, quella dei mondiali di calcio Messico 1970.

Praticamente a colpi di fiati, corde pizzicate, timpani, tamburi etc rivivremo la sfida delle sfide, quella che a pallone vincemmo 4 a 3 in quel dello stadio Azteca di Città del Messico: “la partita del secolo”, così è famosa e così recita la targa presente allo stadio americano.

Questa volta non ci saranno Boninsegna, Riva e Rivera contro Beckembauer e Muller, ma Vivaldi ed Albioni contro Bach.

Una bell’idea per far avvicinare alla musica classica tanti di noi..

Ora però riviviamo quel match messicano tanto mitico:
La Nazionale non aveva convinto nel girone di qualificazione del primo turno della Coppa del Mondo di calcio di Messico 1970 e le polemiche non tardarono ad arrivare.
Si parlò anche molto di razzismo, poichè sembra che il commentatore Nicolò Carosio si espresse in malo modo nei confronti di un guardalinee etiope. L’Italia arrivò ai quarti avendo battuto i padroni di casa e difronte trovarono la grande corazzata teutonica, pronosticata vincente del torneo.

Daltronde il legame calcio e musica è molto forte quando si parla di Messico 70, basta pensare ad Ossessione 70, il brano di Mina, del quale abbiamo già parlato.

Per il terzo appuntamento di Stagione, l’Orchestra Filarmonica di Torino propone una vera e propria sfida Italia-Germania, sulla falsariga della famosissima partita dei Mondiali in Messico datati 1970. In programma, infatti, Albinoni e Vivaldi “contro” Bach e Händel. Più che uno scontro, tuttavia, si tratta di un incontro musicale fatto di analogie, rimandi, scambi e reciproche influenze tra sinfonie e concerti delle più grandi star della musica barocca. E in un momento storico in cui l’idea di “straniero” e di diversità sono costantemente al centro del dibattito, è quanto mai interessante poter ascoltare – e confrontare – questi stessi temi declinati in musica nell’Europa del 1700.

Sul palco, oltre agli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino guidati da Sergio Lamberto, ci sarà l’oboista Paolo Grazia: membro del Quartetto Bibiena con cui ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2003, il “Premio Abbiati” della critica italiana, le sue incisioni e le sue esecuzioni di opere barocche e classiche sono un punto di riferimento a livello internazionale.

L’appuntamento di dicembre, come molti altri della Stagione 2015/2016, si articola su tre diverse sedi: oltre al consueto appuntamento del martedì sera presso il Conservatorio “G. Verdi”, in cui il pubblico avrà la possibilità di ascoltare il concerto nella sua massima espressione, si aggiungono la possibilità di assistere al lavoro di preparazione e concertazione dei brani in programma fin dal primo incontro dell’Orchestra con il solista – questa volta presso sala multifunzionale del Cecchi Point – e, rinnovando un appuntamento a cui l’Oft ha storicamente abituato proprio pubblico, la prova generale della domenica pomeriggio presso il Teatro Vittoria.

Per il terzo appuntamento di Stagione, l’Orchestra Filarmonica di Torino propone una vera e propria sfida Italia-Germania, sulla falsariga della famosissima partita dei Mondiali in Messico datati 1970. In programma, infatti, Albinoni e Vivaldi “contro” Bach e Händel. Più che uno scontro, tuttavia, si tratta di un incontro musicale fatto di analogie, rimandi, scambi e reciproche influenze tra sinfonie e concerti delle più grandi star della musica barocca. E in un momento storico in cui l’idea di “straniero” e di diversità sono costantemente al centro del dibattito, è quanto mai interessante poter ascoltare – e confrontare – questi stessi temi declinati in musica nell’Europa del 1700.

Sul palco, oltre agli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino guidati da Sergio Lamberto, ci sarà l’oboista Paolo Grazia: membro del Quartetto Bibiena con cui ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui, nel 2003, il “Premio Abbiati” della critica italiana, le sue incisioni e le sue esecuzioni di opere barocche e classiche sono un punto di riferimento a livello internazionale.

L’appuntamento di dicembre, come molti altri della Stagione 2015/2016, si articola su tre diverse sedi: oltre al consueto appuntamento del martedì sera presso il Conservatorio “G. Verdi”, in cui il pubblico avrà la possibilità di ascoltare il concerto nella sua massima espressione, si aggiungono la possibilità di assistere al lavoro di preparazione e concertazione dei brani in programma fin dal primo incontro dell’Orchestra con il solista – questa volta presso sala multifunzionale del Cecchi Point – e, rinnovando un appuntamento a cui l’Oft ha storicamente abituato proprio pubblico, la prova generale della domenica pomeriggio presso il Teatro Vittoria.

È stato Nicola Campogrande, direttore artistico della Oft, a immaginare il terzo appuntamento della stagione della Filarmonica di Torino come una sfida sul modello di quell’Italia-Germania, giocata il 17 giugno del 1970 allo stadio Atzeca di Città del Messico, con l’esaltante vittoria degli azzurri per 4 a 3 sui «panzer» tedeschi.

Ma non si giocherà a calcio ma colpi di note con quattro celebri partiture di Albinoni e Vivaldi ad opporsi ad altrettante composizioni di Bach e Händel: in campo gli Archi della Filarmonica con Sergio Lamberto concertatore e «arbitro» affiancato dall’oboista Paolo Grazia.

SOGNANDO L’AZTECA
«Si tratta di un incontro musicale fatto di analogie, rimandi, scambi e reciproche influenze tra sinfonie e concerti delle più grandi star della musica barocca» dice Sergio Lamberto che si ricorda a memoria quel 4 a 3 messicano entrato nella storia del calcio mondiale: «Avevo 10 anni e mio padre mi fece dormire al pomeriggio, per essere ben sveglio la notte» spiega il violinista.

SOGNANDO MADRID
Paolo Grazia, oboista, membro del Quartetto Bibiena, si ricorda soprattutto dell’Italia-Germania di Madrid del 1982: «Una vittoria di veri fuoriclasse, come del resto sono i compositori che faremo incontrare in questo appuntamento».
Tre le sedi e tre date per il concerto: oggi dalle 10 alle 13 al Cecchi Point (in via Antonio Cecchi 17) per le prove di lavoro; domani,alle 17, al Teatro Vittoria (via Gramsci 4) con le prove generali. Infine, martedì 1 dicembre, ore 21 , al Conservatorio «Giuseppe Verdi».

IL PROGRAMMA
Si comincia con Tomaso Albinoni e il Concerto in re minore per oboe e archi op. 9 n. 2, seguito dalla Sinfonia in sol minore per archi e basso continuo. Poi tocca a Johann Sebastian Bach con il Concerto in la maggiore per oboe d’amore e archi BWV 1055.Si passa poi a Georg Friedrich Händel e al Concerto n. 3 in sol minore per oboe e archi, per finire con Antonio Vivaldi e i suoi concerti in sol minore per archi e basso continuo RV 157 «di Parigi» e quello in do maggiore per oboe, archi e basso continuo RV 447. Non a caso Vivaldi concluderà con la musica del« prete rosso»: «Sarà il nostro Del Piero – dice convinto Lamberto – in grado di fare la differenza».

SI GIOCA PER IL PARI
Il risultato sarà quasi certamente un pareggio «vista la grandezza degli autori e delle composizioni». Ma l’obiettivo è quello di catturare nuovo pubblico, soprattutto giovani, con proposte originali a cominciare dai titoli dei concerti. Italia-Germania, 45 anni dopo, sarà utilissima alla causa.

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