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Rosenborg shalala, il coro per la campagna abbonamenti

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shalala rosenborg rosenborg tifosi rosenbiorg logo tifosi coro rosenborg Rosenborg shalala, il coro da stadio virale che ha conquistato tutti gli appassionati di football e di tifo calcistico in generale fa parte della campagna abbonamenti 2016.

Per una volta, non come da noi, il marketing va incontro ai fan, anzi prende spunto da loro; la società Rosenborg, detentrice del titolo nazionale norvegese ha girato uno spot pubblicitario, che è già online nel quale ha inserito lo shalala, la famosa canzone ultras che ha fatto il giro del mondo.

Ti ricordi il coro dei tifosi del Rosenborg? Il video che ha conquistato tutti è quello in cui a chiamare il coro è il calciatore Mickael Dorsin.

Ecco il video della campagna abbonamenti della squadra di Trondheim, il Rosenborg Ballklub, detto Troillongan:

Ma tu riesci ad immaginarti se ciò potesse avvenire in Italia?!?!
Non so, immaginiamo che Della Valle possa fare lo spot con “Quando scendono in campo i ragazzi” o che Pallotta possa mettere nella pubblicità “Dicono era io mio sogno da bambino” o che De Laurentis possa far partire la campagna acquisti con “Che bella vita è vivere insieme a te“..sogni..che se diventassero realtà, probabilmente lascerebbero il tempo che trovano, diventando solo un nuovo sterile e triste mezzo per far più soldi alle spalle dei tifosi.


Higuain canta Un giorno all’improvviso con i tifosi

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Soccer: Serie A; Napoli-Inter curva b napoli giorno improvviso higuain un giorno all'improvviso ultras napoli curva Gonzalo Higuain canta Un giorno all’improvviso con i tifosi al termine della partita vinta contro l’Inter, il coro da stadio lanciato dalla Curva B di Napoli ha conquistato lo stadio San Paolo.

Anzi a dire il vero, questa canzone degli ultras napoletani ha conquistato tutto il panorama del tifo organizzato nazionale; il coro Un giorno all’improvviso non nasce nella città partenopea, anzi vi arriva molto in ritardo rispetto ad altre piazze, sia le meno note si le altrettanto calde. Non è quindi una primizia, ma come lo fanno a Napoli, questo coro da stadio ha tutto un sapore di passione!

Ecco il coro di Gonzalo Higuain insieme alla tifoseria napoletana al termine della vittoria contro l’Inter del 30 dicembre 2015, match nel quale il Napoli ha raggiunto il primo posto in classifica, grazie proprio ad una doppietta del calcitore argentino:

Un video che ha fatto e farà per molto il giro del web.
Le parole della canzone cantata da Higuain sono:
Un giorno all’improvviso
mi innamorai di te
il cuore mi batteva
non chiedermi il perché
di tempo ne è passato
ma sono ancora qua
e oggi come allora
difendo la città
Ale ale ale, ale ale ale..

La canzone che parla della difesa della propria città nasce sulle note e sulla melodia di L’estate sta finendo, un 45 giri del 1985, una perla musicale targata Righeira; se hai oltre i 35 anni te la dovresti ricordare con molto piacere.
Ecco invece il video di L’Estate sta finendo, il disco anni 80 che ha conquistato gli stadi italiani e tante tifoserie, unendo quindi musica e calcio, un binomio che a noi fa impazzire!

La bandiera dei tifosi dello Shamrock Rovers

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shamrock rovers i'm so in love with you shamrock rovers music football calcio e musica soul shamrock rovers logo

La bandiera dei tifosi dello Shamrock Rovers e quella frase d’amore che unisce il calcio alla musica con un legame forte ed importante.

Non è certamente la prima ne l’ultima volta che un tifoso scelga il testo di una canzone o comunque un riferimento musicale per descrivere quanto prova per la propria squadra del cuore, ma gli Hoops si sono superati!

Un fan degli “Cumann Peile Ruagairí na Seamróige”, il nome gaelico del club bianconverde di Dublino, ha inserito le seguenti parole su una bandiera: I’m so in love with you.

E’un riferimento al testo del brano Let’s stay together, una canzone RnB, rithm & blues, uscita in 45 giri nel 1971 per la casa discografica Capitol Record.
Il disco è cantato da Al Green, uno che di vinili ne ha venduti!

Ed ecco il video della canzone che ha ispirato questo tifoso dei Rovers, la squadra più titolata dell’Irlanda e che nasce nel 1901 a Ringsend, un sobborgo dublinese. Il simbolo è chiaramente il trifoglio, lo shmarock appunto ed i colori a strisce, che si trovano spesso in ambito “irish” vengono non dal Celtic Glasgow, bensì dal Belfast Celtic, una squadra della quale abbiamo già parlato.


Ecco il testo del brano:
I’m, I’m so in love with you
Whatever you want to do
It’s alright with me
‘Cause you make me feel so brand new
I want to spend my life with you
The same things, baby,
since we’ve been together
Ooh, loving you forever
Is what I need
Let me be the one you come running to
I’ll never be untrue
Ooh, baby, let’s, let’s stay together
Loving you whether, whether times are
good or bad, happy or sad
Whether times are good or bad, happy or sad
Why somebody, why people break up?
Oh, turn around and make up
I just can’t see
You’d never do that to me (Would you, baby?)
So to be around you is all I see
Is what I want us to
Let’s, we ought to stay together
Loving you whether, whether times are
good or bad, happy or sad
Let’s, let’s stay together
Loving you whether, whether times are
good or bad, happy or sad

Tu sempre tu, canterò sempre di più, ho visto la Leonessa

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brescia curva nord ultras Coro Curva Nord Brescia, fino al novantesimo ultras bresciani curva nord Brescia-Sassuolo serie B

Coro Curva Nord Brescia, Tu sempre tu, canterò sempre di più, ho visto la leonessa, mi sono innamorato e non la lascerò mai più.

Il video della canzone degli ultras bresciani è relativo alla partita Brescia vs Cagliari del 28 Novembre 2015.

Coro Curva Maratona Forza Toro facci un gol

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ultras torino curva maratona curva maratona ultras torino canzone forza toro facci un gol forza toro facci un gol Il coro della Curva Maratona Forza Toro facci un gol è un esempio di come gli ultras e la musica vadano d’accordo.

La tifoseria del Torino non è nuova ad esprimere il proprio amore per i colori granata attraverso canzoni da stadio che si basano su melodie e note di dischi famosi. Questa volta vi proponiamo un coro che i tifosi del Toro hanno creato sulle note di un brano di Gianni Togni, Luna.

Il video del coro degli ultras del Torino è relativo alla partita casalinga contro il Bologna del 28 Novembre 2015:

Le parole del coro della Curva Maratona sono:
e forza Toro facci un gol,
solo per noi …
e forza Toro facci un gol,
solo per noi …
e dalla curva si alzerà
un grido:
magico toro
facci sognare!

La canzone va a ripetersi più volte coinvolgendo anche i tifosi posizionati negli altri settori dello stadio.
La scelta di cantare un coro basato su Luna non è unica in Italia, lo hanno fatto anche altre tifoserie, in effetti il brano si sposa con il tifo calcistico. Il disco di Gianni Togni ancora molto popolare è stato il 4°vinile più venduto nel 1980; inciso dalla CGD su 45 giri si parla di una canzone così orecchiabile che è sempre attuale…come non cantarla!?!

E guardo il mondo da un oblò
mi annoio un po’
passo le notti a camminare
dentro un metrò
sembro uscito da un romanzo
giallo
ma cambierò, si cambierò
Gettando arance da un balcone
così non va
tiro due calci ad un pallone
e poi chissà
non sono ancora diventato
matto
qualcosa farò, ma adesso no
Luna!
Luna non mostri solamente la tua parte migliore
stai benissimo da sola sai cos’è l’amore
e credi solo nelle stelle
mangi troppe caramelle…Luna!
Luna ti ho vista dappertutto anche in fondo al mare
ma io lo so che dopo un po’ ti stanchi di girare
restiamo insieme questa notte
mi hai detto no per troppe volte…Luna!
E guardo il mondo da un oblò
mi annoio un po’
se sono triste mi travesto
come Pierrot
poi salgo sopra i tetti e grido
al vento
guarda che anch’io ho fatto a pugni con Dio
Ho mille libri sotto il letto
non leggo più
ho mille sogni in un cassetto
non lo apro più
parlo da solo e mi confondo
e penso
che in fondo sì sto bene così
Luna!
Luna tu parli solamente a chi é innamorato
chissà quante canzoni ti hanno già dedicato
ma io non sono come gli altri
per te ho progetti più importanti…Luna!
Luna non essere arrabbiata dai non fare la scema
il mondo è piccolo se visto da un’altalena
sei troppo bella per sbagliare
solo tu mi sai capire…Luna!
E guardo il mondo da un oblò
mi annoio un po’
a mezzanotte puoi trovarmi
vicino a un juke-box
poi sopra i muri scrivo in latino
evviva le donne, evviva il buon vino
Son pieno di contraddizioni
che male c’è
adoro le complicazioni
fanno per me
non metterò la testa a posto
mai
a maggio vedrai che mi sposerai…Luna!
Luna non dirmi che a quest’ora tu già devi scappare
in fondo è presto l’alba ancora si deve svegliare
bussiamo insieme ad ogni porta
se sembra sciocco cosa importa…Luna!
Luna che cosa vuoi che dica non so recitare
ti posso offrire solo un fiore e poi portarti a ballare
vedrai saremo un po’ felici
e forse molto più che amici…Luna!

Nuovo coro dei tifosi del Frosinone, Shalalalala

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tifosi frosinone ultras frosinone curva nord curva nord frosinone nuovo coro ultras frosinone shalalal Shalalalala è il nuovo coro dei tifosi del Frosinone, un trend che si sta diffondendo a macchia d’olio per l’Europa coinvolgendo tante tifoserie.

Questa canzone dalla Curva Nord ciociara, si espande a tutto lo stadio Matusa in un risultato canora degno di nota. I tifosi dei Leoni Gilloblu sono sulla cresta dell’onda data la presenza della squadra per la prima volta nella massima serie.
Ecco gli ultras ciociari all’opera:

Ora che hai visto il video hai capito di che coro si tratta? Il testo della canzone è Shalalala!?!
Semplice, il tifo del Rosenborg! Ti ricordi quando la squadra norvegese ha vinto il titolo, a Novembre 2015? Il calciatore Mickael Dorsin è andato sotto il settore della tifoseria più calda ed ha iniziato ad intonare questo coro, facendosi seguire poi da tutti i tifosi.
Il risultato è stato favoloso e la canzone ha fatto il giro del mondo, partendo dai supporters di Trondheim ed arrivando negli stadi di molte città più grandi, con squadre con più tradizione calcistica e di tifo.
Del coro del calciatore del Rosenborg Ballklub abbiamo già parlato, ma vi riproponiamo il video:

Il City cambia il logo e risarcisce i tatuati

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hooligan manchestercity tattoo nuovo logo anni 30 manchester city Manchester City v Stoke City - Premier League tifo manchester city Il Manchester City cambia il proprio logo e questa notizia purtroppo non fa scalpore, siamo abituati agli scempi dettati del marketing, ma la cosa particolare è che il club risarcirà tutti i tatuati.

Il calcio moderno è anche e soprattutto questo, i cambi di colori e di stemma; abbiamo assistito a società più o meno gloriose che hanno “rinnovato il look” in chiave business sia in Italia che all’estero con l’unico risultato di allontanare ancor di più i tifosi.

In questo caso il City maschera l’operazione di mercato con una soluzione pro-tradizione, riportando un vecchio logo, quello degli anni’30..ma chi ci casca!?!?
La cosa particolare è che i vertici della società calcistica di Manchester sin sono preoccupati di tutti i supporters che si sono tatuati il logo attuale; sarà il club a risarcire eventuali interventi laser per la rimozione del tattoo.

In ogni caso va detto, per onore del vero che l’area business del club ha indetto delle votazioni per la scelta del nuovo/vecchio stemma e che la scelta è ricaduta su un simbolo non male, che esalta le origini romane della città.
Non possiamo che chiudere l’articolo con I’ve got you under my skin di Frank Siniatra, un disco degli anni 50..in raltà la cover di un brano del 1936.

Nuova canzone tifosi Avellino Vecchio alleato

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sciarpata avellino tifosi curva sud avellino ultras curva sud avellino vecchio alleato coro avellino Allo stadio Partenio, in Curva Sud tutti cantano la nuova canzone dei tifosi dell’Avellino, Vecchio alleato, un coro che unisce ultrà e musica.

Ecco il video della tifoseria irpina che canta:

La parole del coro degli ultras della Curva Sud Avellino:
Vecchio Alleato,
quanto tempo è passato
Quanti ricordi fai rivivere tu.
Quante canzoni
sul tuo passo ho cantato,
che non scordo più.
Girando lo stivale,
a bordo di un furgone,
monti, mari, fiumi per raggiungere te.
Giorno e notte insieme
a te ho camminato,
senza riposar.

La canzone dei tifosi dell’Avellino nasce sulla falsa riga di un noto brano del 1953: Vecchio scarpone.
Si tratta di una canzone uscita nllo stesso ano in disco, inciso da RRR ed interpretato da Gino Latilla e Giorgio Consolini, che vinse il Festival di Sanremo.

Lassù in un ripostiglio polveroso,
Tra mille cose che non servon più,
Ho visto un poco logoro e deluso
Un caro amico della gioventù.
Qualche filo d’erba
Col fango disseccato
Tra i chiodi ancor pareva conservar.
Era uno scarpone militar.
Vecchio scarpone
Quanto tempo è passato
Quante illusioni
Fai rivivere tu
Quante canzoni
Sul tuo passo ho cantato
Che non scordo più
Sopra le dune
Del deserto infinito
Lungo le sponde
Accarezzate dal mar
Per giorni e notti
Insieme a te ho camminato
Senza riposar
Lassù tra le bianche cime
Di nevi eterne immacolate al sol
Cogliemmo le stelle alpine
Per farne dono ad un lontano amor
Vecchio scarpone
Come un tempo lontano
In mezzo al fango
Con la pioggia o col sol
Forse sapresti
Se volesse il destino
Camminare ancor.
Vecchio scarpone
Quanto tempo è passato
Quante illusioni
Fai rivivere tu
Quante canzoni
Sul tuo passo ho cantato
Che non scordo più
Lassù tra le bianche cime
Di nevi eterne immacolate al sol
Cogliemmo le stelle alpine
Per farne dono ad un lontano amor
Vecchio scarpone
Come un tempo lontano
In mezzo al fango
Con la pioggia o col sol
Forse sapresti
Se volesse il destino
Camminare ancor.
Vecchio scarpone
Fai rivivere tu
La mia gioventù.


Liam Gallagher e la differenza tra i tifosi di Manchester

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Chiedere al ex Oasis Liam Gallagher la differenza tra i tifosi del Manchester City e quelli dello United è una cosa geniale perchè si sa che il cantante pensa sempore al football più che alla musica.

E si sa che Liam non si tiene “un cecio in bocca”, non perdendo l’occasione di dire la sua.

La differenza tra i tifosi del Manchester City e quelli del Manchester United? Noi siamo molto più eleganti. Loro portano ancora le Adidas Samba e la camicia infilata nei pantaloni

Ecco cosa ha dischiarato Liam Gallagher alla rivista Loaded…che poi caro Liam, noi della Redazione o almeno io che scrivo) non siamo troppo d’accordo; ho la camicia sempre dentro ai pantaloni tranne l’estate e mi piacciono da morire le samba, specialmente quelle nere..tiè!

Gli Oasis non sono solamente gli idoli di milioni di fan, sono mostri sacri del britpop, precursori di un epoca musicale e rivisitatori in revival di quel che fu il modernismo..questa band ha conquistato i cuori di varie generazioni ad inizia re da chi nei primi anni 90 già ara alla ricerca di qualcosa di unico.

Il calcio per i fratelli Gallagher poi è qualcosa di magico che li attrae più delle note e che li lega alla propria città di nascita..Manchester, una città che anche a livello musicale non si fa parlare dietro. Tra il Madchester, genere musicale del mitico Hacienda e lo United, tutti abbiamo adorato la città degli Oasis…ma attenzione però, loro amano solo il City!

Vi riportiamo le parole di Marco Maioli prese da fantagazzetta:

Genuini, nella loro passione calcistica, appaiono gli Oasis, che rilasciano la loro prima intervista alla rivista Loaded (“For men who should know better”) e per l’occasione si fanno fotografare, ovviamente, nel parcheggio di Maine Road, allora lo stadio del Manchester City. Non hanno bisogno, i fratelli Gallagher, di inventarsi un passato da tifosi o un’esistenza proletaria: nati a Manchester da una famiglia di origini irlandesi in cui tutti tifano United (“devono essere in seimila”), Noel e Liam seguono però il padre nella scelta controcorrente per il City, probabilmente dovuta all’odio per i fratelli. In fondo sono pur sempre nati a mezzora di cammino dallo stadio, e, quando traslocano a Burnage, Noel può vedere dalla finestra della sua camera i riflettori dell’impianto mentre ascolta Radio Piccadillyinterrompere la musica e dare notizia dei gol realizzati (It’s a goal!) o subiti (Oh no!) dai blues. Liam, di cinque anni più giovane, deve la sua fede anche a un insegnante delle elmentari, tale Mr Walsh, che porta gli alunni più meritevoli a vedere Joe Corrigan parare: il discepolo deve avere superato il maestro, se è vero, come sostiene Tony McCarroll, ex batterista degli Oasis, che il buon Liam ha danneggiato diverse auto di giocatori dello United nei primi anni ’90, portandosi via una portiera della vettura di Eric Cantona. Le prime partite viste risalgono ai primi anni ’70, quando il padre lascia il giovane Noel nella Kippaxassieme agli altri bambini per andare a bere al bar. È ancora un Manchester City vincente in Inghilterra e in Europa, come non lo sarà più negli anni a venire, quando i fratelli Gallagher, con amicizie varie tra gli hooligans di Maine Line Crew, Young Guvnors e Under-5s, vanno a Maine Road ‘religiosamente’ ogni sabato, tra banane gonfiabili e risultati scadenti: papà ha lasciato la famiglia, ma andare allo stadio all’epoca costa poco e, da disoccupati, non c’è molto altro da fare. Nella stagione 1983-84, dopo la retrocessione arrivata con la sconfitta con il Luton all’ultima giornata, sono presenti a tutte le partite, anche a quelle in trasferta. “Negli anni Ottanta odiavo il Manchester United con passione. Ma invecchiando addolcisci. Odiavo Mark Hughes ed Eric Cantona, ma Paul Scholes? È come Ashley di Coronation Street” (Noel Gallagher). Accade così, senza che sia mai stato pianificato a tavolino, che quando gli Oasis iniziano a far parlare di sé, la band e la squadra si incontrino, si facciano pubblicità l’un l’altra, diventino quasi la stessa cosa, almeno per gli osservatori più lontani. Prima dei libri di Colin Shindler, prima di Jimmy Grimble, e con una risonanza mediatica sicuramente superiore, c’erano gli Oasis, capaci di far arrivare la squadra dei Kinkladze e dei Berkovic là dove il buon senso calcistico avrebbe voluto solo lo United: capitava così che, quando MTV si occupava ancora di musica, un ragazzo brasiliano potesse decidere di tifare il Manchester City di Paul Bosvelt e Sun Jihai, senza magari averlo mai visto in azione, nemmeno in televisione. Quando Some Might Say arriva al numero uno nella classifica dei singoli, è niente meno che il presidente del Manchester City, Francis Lee, a complimentarsi con un fax. Congratulazioni difficili da restituire, dal momento che più la band va bene, più la squadra affonda: quando il 27 e 28 aprile 1996 gli Oasis tornano a Maine Road da profeti in patria per due storici concerti, i fratelli Gallagher sono abbastanza celebri da dover prendere sul serio la criminalità locale, che minaccia di rapire Liam. Una settimana dopo, su quello stesso campo, un pareggio con il Liverpool costa al City la retrocessione, una discesa che proseguirà due anni più tardi con l’imbarazzante caduta nella terza serie inglese. (Venerdì, 14 agosto 1998 – Fulham-Manchester City 3-0). “Noel Gallagher degli Oasis ha guardato la partita da un’executive box, ma gli è stata confiscato il suo drink quando ha cominciato a urlare insulti ai tifosi di casa” (da Mark Hodkinson, Down Among the Dead Men with Manchester City). Per vedere la loro squadra tornare a vincere, gli Oasis dovranno sciogliersi. Nel frattempo, però, hanno avuto l’onore di sfilare davanti ai tifosi in occasione di diverse partite, vedersi intitolare unaOasis Hospitality Suite a Maine Road, cenare con vecchie glorie come Mike Summerbee; in tempi più recenti, Garry Cook ha svelato, durante un pranzo, gli obiettivi di mercato, scritti su un tovagliolo, a Noel Gallagher, che ha anche avuto l’onore di intervistare Mario Balotelli, facendogli confessare di non aver mai sentito parlare di Joy Division, The Smiths o Stone Roses. O del Manchester City stesso, prima di finirci a giocare. “Se avessi pensato che sciogliere gli Oasis avrebbe significato che il City avrebbe vinto il campionato lo avrei fatto quindici anni fa. Una volta guadagnati 20 milioni di dollari me ne sarei andato” (Noel Gallagher). Un matrimonio in piena regola, tanto che al gruppo viene anche chiesto, a un certo punto, di chiudere il cerchio e investire nel club: c’è un incontro con la proprietà, ma non se ne fa nulla (“carini a chiedere, ma non voglio i tifosi davanti a casa mia quando il City è in Third Division e tutti danno la colpa a me”). Mai è stata scritta una canzone appositamente per la squadra: una volta, su richiesta, ci hanno anche provato, ma poi è venuta fuori Acquisce ed era troppo bella per regalarla al City. Gli Oasis hanno comunque avuto la soddisfazione di vedere gli ex compagni di gradinate appropriarsi delle loro canzoni: Wonderwall, anche con i dovuti aggiustamenti per omaggiare Kinkadze o Uwe Rosler, è sicuramente la più proposta allo stadio e la più cantata, ma non mancano striscioni ispirati a Some Might Say (“Some might say, we will find a brighter day”), mentre Roll With It, sconfitta ai tempi della battaglia del britpop da Country House dei Blur, ha avuto l’onore di risuonare a Wembley prima della finale di Fa Cup del 2011. “I said maybe / you’re gonna be the one that saves me / and after all / you’re my Alan Ball…”! Non molte, ma significative, le citazioni a tema City nell’opera degli Oasis: non è difficile notare la foto di un giocatore in maglia azzurra appoggiata al caminetto nella copertina di Definitely Maybe: si tratta di Rodney Marsh, nel 1972 acquistato dal Manchester City per 200000 sterline, allora cifra record per il club. Il video di The Masterplan, ispirato alle opere di L.S. Lowry, pittore noto per le scene di vita dell’Inghilterra industriale e tifoso del City, spiega ancora meglio il rapporto tra il gruppo e la squadra: i membri del gruppo camminano per le vie di Manchester e passano anche davanti a Maine Road, dove si sta giocando Manchester City-Newcastle, ovvero la prima partita di cui Noel abbia ricordo. La partita, risalente al gennaio 1975, è poi finita 5-1 per i padroni di casa, ma l’unico gol che la futura rockstar è riuscita a vedere, a causa della statura, è quello degli ospiti.

I tifosi dell’Arsenal cantano The great escape

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arsenal great escape Arsenal fans the-great-escape tifosi arsenal gunners londra I tifosi dell’Arsenal cantano in coro The great escape ad Atene per la Champions League, un evento che unisce musica, calcio e cinema.

I gunners non sono i primi e non saranno gli ultimi a suggellare il legame tra i film ed i tifosi di calcio, ma questo coro è veramente bello!

Ecco la tifoseria londinese che canta, in quel di Atene il 9 Dicembre 2015 contro l’Olympiakos:

The great escape, a noi più noto come La grande fuga, è una pellicola cinematografica del 1963 diretta da John Sturges che ha conquistato milioni di spettatori (e di lettori a suo tempo) di tutte le età. Una storia di guerra, la II mondiale, una delle tante vicende che Holliwood ha dedicato al conflitto..una storia di eroi, una vicenza che fomenta i britannici.
Ovviamente, come si evince dal titolo, anche chi non ha mai visto il film capisce che si tratta di una fuga, di un pilota che scappa dalla prigionia tedesca.
Premi osca, riconoscimenti, citazioni etc…ma quel che di più bello c’è, tra uno Steve McQueen ed un giovane Chalres Bronson è la sigla di Elmer Bernstein.

La grande fuga (The Great Escape) è un film del 1963 diretto da John Sturges. È basato sul libro di Paul Brickhill, pilota australiano della Royal Australian Air Force, il cui Supermarine Spitfire venne abbattuto in Tunisia nel marzo 1943. Brickhill fu successivamente internato in Germania al campo di concentramento per ufficiali Stalag Luft III a Sagan (ora Żagań, in Polonia, ma allora nella tedesca Bassa Slesia), dove partecipò alla realizzazione di un tunnel destinato all’evasione dal campo.
Un gruppo di prigionieri inglesi viene rinchiuso in un campo di prigionia tedesco. Fin dal primo giorno iniziano i tentativi di fuga, mai coronati da successo. Tra i prigionieri figura il caposquadriglia Roger Bartlett, chiamato in codice X1, sospettato dai tedeschi di essere a capo di una organizzazione dedita a favorire ed organizzare le fughe per creare disordine e destabilizzazione tra le forze tedesche. Dopo un colloquio con il maggiore Ramsey, comandante dei prigionieri e ufficiale alleato più alto in grado, Bartlett decide di effettuare un massiccio tentativo di fuga, basato sulla realizzazione di tre tunnel (denominati “Tom”, “Dick” e “Harry”) che dovrebbero consentire l’evasione di circa 250 prigionieri.

L’organizzazione della fuga viene pianificata e realizzata meticolosamente, grazie anche all’individuazione di alcune figure chiave, tra cui uno scassinatore, uno specialista in tunnel (il tenente Velinski), un falsario, un falegname e un sarto; inoltre viene messa in piedi una massiccia rete di collaboratori che predispone documenti, abiti civili, cartine, biglietti ferroviari, razioni di viveri e quanto altro si renda necessario. Durante i festeggiamenti organizzati dai prigionieri americani per ricordare la ricorrenza del 4 luglio, il tunnel “Tom” viene però scoperto dalle guardie dello Stalag.

Per non rischiare ulteriori ritardi, l’organizzazione concentra le proprie forze su un solo tunnel, il più avanzato. Durante la notte prescelta per la fuga, si scopre che l’uscita del tunnel risulta troppo indietro rispetto al previsto, ovvero a circa otto metri dai primi alberi che circondano il campo di concentramento. Non è comunque possibile rimandare il tentativo, poiché tutti i documenti e biglietti riportano la data del giorno dopo, pertanto la fuga ha inizio. Sono 76 i prigionieri che riescono a uscire dal campo attraverso il tunnel Harry prima che le guardie diano l’allarme.

Diretti verso diverse destinazioni, quali la Francia, la Svizzera e la Spagna, i prigionieri in fuga vengono braccati dalla Gestapo: la maggior parte di loro viene infatti nuovamente catturata, compresi Bartlett e i suoi uomini, che in cinquanta vengono passati per le armi dalla Gestapo. I prigionieri ripresi dalla Wehrmacht e dalla Luftwaffe vengono invece riportati al campo.

Canzone Gradinata Sud, Tu solamente tu

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genova 17 02 2008 sampdoria tifosi Sampdoria vs. Sassuolo - Playoff Serie B 2011/2012 gradinata sud ultras sampdoria Tu solamente tu cantano gli ultras della Sampdoria, una canzone della Gradinate Sud che unisce la musica ai tifosi fondendoli in un ottimo risultato.

Ecco il coro dei tifosi blucerchiati:

La Gradinata Sud di Genova canta queste parole:
tu solamente tu….
non aver paura….
non sarai mai sola….
DORIA
IO T’AMO!!!!

Questo della tifoseria blucerchiata è un omaggio al grande Fausto Leali ed alla sua Io amo, una canzone che arrivò quarta al Festival di Sanremo del 1986, ma che ha conquistato tutti gli italiani.
Il disco fu inciso da CBS l’anno successivo in vinile con sul lato b del 45 giri notte d’amore.

Ma dove va a finire il cielo
magari dove dormi tu
e respirare sul tuo seno… amo… amo
Sbadiglia piano una finestra
tra le persiane un po’ di blu
mi sveglio e già mi batti in testa… amo, io amo.
Tu solamente tu
non aver paura
non sarai più sola
Io amo… io amo
Tu, tu sempre più su
noi fra queste mura
non sei un’avventura
io amo… io amo.
Ma dove va a dormire il cielo
se gli rubiamo tutto il blu
se le mie braccia han preso il volo… amo, io amo.
Tu, solamente tu
non aver paura
non sarai più sola.
Io amo… io amo.
Tu, tu sempre più su
noi fra queste mura
non sei un’avventura
amo… amo
Io amo… io amo
Io amo.

Calcio, birra, l’allenatore al pub con i tifosi

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bar pub english calcio birra crystal palace fans crystal palace maglia Calcio e birra a Londra, l’allenatore del Crystal Palace è andato a bere al pub con i tifosi per festeggiare la vittoria in campionato.

Gli Eagles o Glazoiers sono una bella sorpresa della Premier League 2015/16 e si sono imposti sul Southampton per 1 rete a zero..questo gli vale il 6°posto, che non è affatto male!
Allan Pardew, manager dalla squadra, ha voluto festeggiare la vittoria andando al pub, ma lo ha fatto con i tifosi! Ha voluto festeggiare oltre che il 6°posto in classifica, anche l’anniversario, il 10°, degli Holmesdale Fanatics, il gruppo di supporters più fedeli (vogliamo dire “ultras”? No, questo è troppo!).

Che storia! Una favola che tutti noi calciofili ed amanti delle bevande alcoliche a base di luppolo vorremmo sentir dire più volte e vorremmo raccontare ai nostri nipoti.
Ma vi immaginate voi se accadesse in Italia, che sò, Pioli al bancone dell’Excalibur di Piazza Vescovio con gli ultras della Curva Nord o Garcia con una Guinness al Candem Town con quelli della Curva Sud!?!?

Un calciatore cantante, Paolo Rossi

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Paolo_Rossi_Vicenza paolo rossi calciatore cantante paolo rossi domenica alle tre paolo rossi musica calcio Paolo Rossi è stato calciatore e cantante e questa storia fa parte della lunga lista degli argomenti correlati al binomio musica e calcio.

Pablito, l’eroe che da Prato ha conquistato il mondo con le sue reti al mundial di Spagna 1982, quello vinto dalla nazionale azzurra, è famoso per molte cose oltre all’aver giocato al football; i più giovani lo conoscono perchè fa l’opinionista in tv, i vicentini perchè gestisce un’agenzia immobiliare con Salvi, i vecchi perchè è figlio d’arte, il papà era l’ala destra del Prato AC, i brasiliano per il “carrasco”, i curiosi sanno che si candidò con Alleanza Nazionale nel nord est, le donne perchè ha partecipato a ballando con le stelle.

Ma Paolo Rossi oltre che al calcio e la tv è legato alla musica: negli anni 80 ha inciso Domenica alle tre un disco che è non ha fatto molto successo, con il testo della canzone che parla del rapporto tra i giocatori e le proprie donne.

non abbiamo il testo del brano, sappiamo solo che il 45 giri uscì nel 1980 per l’etichetta musicale EMI.

Paolo Rossi è stato un grandissimo calciatore, apprezzato non solamnete dai tifosi dei Lanerossi Vicenza, della Juventus, del Milan, il Verona o il Perugia, ma tutti gli italiani calciofili.
Questo attaccante ha vinto:
un campionato di serie B, 2 scudetti, una coppa Italia, una coppa delle coppe, una coppa Uefa, una coppa dei campioni, una coppa del mondo, il titolo di capocannoniere di serie a, b e della coppa campioni, pallone d’oro dei mondiali, scarpa d’oro dei mondiali, 2 all star team, un pallone d’oro…
un campione!

Grazie a Moacir Barbosa per la segnalazione

Frase di carlos Tevez sul barrio Fuerte Apache

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tevez fuerte apache barrio carlos tevez buoneso aires Barrio Ejército de los Andes ciudadela fuerte apache Ho paura del mio quartiere, non certo di entrare al Bernabeu o al Monumental è la frase di Carlos Tevez sul barrio Fuerte Apache.

Carlos è legatissimo alle sue origini(e chi non lo è!?!?), forse anche perchè si tratta di una quartiere popolare dove c’è la gente vera, quella genuina. Il soprannome del calciatore, L’Apache, viene proprio dalla zona in cui è nato e cresciuto, infatti il barrio Ejército de los Andes, periferia della città di Cudadela, del Distretto di Buenos Aires, è detto anche Fuerte Apache, in onore dell’omonimo film.

Ti ricordi le sue esultanze mentre mette in mostra la maglia con la scritta Fuerte Apache? Ne abbiamo parlato.

Il quartiere è nato nel 1966, durante la dittatura di Juan Carlos Onganía. Ciò è avvenuto a tappe, con una delle quali coincide la costruzione degli stadi per il Campionato mondiale di calcio 1978. Secondo un censimento del 2001, Fuerte Apache aveva 17.777 abitanti, divisi in 4.657 abitazioni. Per un breve periodo di tempo, il quartiere fu battezzato Liberation Father Mugica in onore di un attivista anti-povertà che venne ucciso dai paramilitari. Nel 1976, i militari lo ribattezzarono Ejército de los Andes (Esercito delle Ande) Il soprannome Fuerte Apache fu dato dal giornalista José de Zer alludendo al film di Fort Apache, The Bronx durante la sua relazione su un scontro a fuoco nel complesso.

Morrisey, la maglia del Milan e le Malvinas

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guerra falkland war malvinas morrisey maglia milan morrisey smiths thatcher malvinas falkland Politica, calcio e musica si uniscono in una storia che vede protagonista il cantante ex Smiths Morrisey, le Malvinas o Falkland, Margaret Thatcher, l’Argentina, il Milan.

Durante il suo soggiorno a Buenos Aires la scorsa settimana, Morrissey ha dato uno spettacolo al Teatro dell’Opera e un altro a Luna Park, dove era riunito con i suoi fan argentini. La visita sembra aver ispirato la cantante britannica per ribadire la sua posizione sulla questione e ricordare il conflitto delle Falkland nel 1982.

In una lettera aperta dal titolo “Morrissey e Malvinas“, pubblicato sul sito True To You, l’ex leader degli Smiths ha detto che contro l’allora primo ministro Margaret Thatcher, che ha descritto come un “bullo sovraccarico”, che “ha inventato una civiltà Io odio. ”

Morrissey ha ribadito, come ha fatto nel 2013, che “le Malvinas appartengono al popolo argentino”.

In tutto ciò cosa c’entra il Milan?
Non è molto chiaro, ma il musicista si è fatto fotografare proprio con la tuta del club di via Turati..

La lettera del cantante parola per parola:

La speranza politica è morta con il male tra diversi sbagliato; che bullo sovraccarico ego noto come Margaret Thatcher. Utilizzando la piastra con orgoglio la brutalità, bullo Thatcher ha ucciso alcuni giovani argentini e alzò il pollice verso il mondo. L’atrocità ha qualche convalida se la proprietà è il risultato finale, e al diavolo con l’intelletto.

Installato nel suo trono, la sovrabbondanza di bullo Thatcher lasciò brucia quasi tutte le principali città britanniche. Ma non era abbastanza. Vestita in assetto da combattimento, il pilota di cappa e spada volò nave General Belgrano, anche se non costituisce una minaccia per le truppe britanniche; giovani che hanno lasciato troppo presto. Inghilterra chiese come male si era comportato per meritare di Margaret Thatcher, che ha inventato una civiltà dell’odio.

Eroi di guerra britannici senza gambe ancora sostengono Thatcher, perché se lo facessero, sarebbero costretti ad affrontare la verità sulla loro vita: i loro membri sono stati utilizzati come alimentare il suo ego. Le Malvinas appartengono al popolo argentino, soprattutto perché sono esattamente qui nell’aria argentino calda e ventosa. Non sono tre miglia a ovest di Knightsbridge.

Una Thatcher distruttivo non importava che la vita britannici e argentini sono stati persi, e il menu è solo ciò che orrori preservare la sua eredità. Non ci sarà mai un monumento permanente Thatcher in Gran Bretagna, in quanto sarebbe demolito in un istante, come un simbolo di terrore avvelenato. In entrambi i casi, la pace nel mondo, non è la sua preoccupazione.


Il rock’n’roll ed il portiere della Svezia ai Mondiali 1974

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Ronnie Hellström svezia 1974 Ronnie Hellström 1974 mondiali Ronnie Hellström rock n roll Ronnie Hellström La musica ed il calcio di nuovo insieme, stavolta grazie ad una citazione del portiere della Svezia ai Mondiali del 1974.

A noi interessava solo il rock ‘n roll e giocavamo a calcio come passatempo, disse Ronnie Hellström, estremo difensore della nazionale svedese durante la Coppa del mondo di calcio del 1974.
Una frase fantastica!
Negli anni 70 in alcuni Paesi i calciatori non erano professionisti pagai, ma solamente degli atleti, dei giovani amanti dello sport, spensierati. Ed ecco che per un ragazzo al quale piace giocare a pallone, la musica ha un ruolo fondamentale..il rock’n’roll ancora di più!
Ronnie Hellstrom ha anche una storia particolare, poi smentita dallo stesso calciatore; sembra che durante i campionati mondiali del 1978 in Argentina abbia manifestato insieme alle Madri di Plaza de Mayo, le mamme dei desaparacidos, gli scomparsi.

Coro Curva Anna Un giorno all’improvviso

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un giorno all'improvviso curva anna curva anna siracusa ultras un giorno all'improvviso ultras siracusa ultras siracusa curva ovest Gli ultras di Siracusa ed il coro della Curva Anna Un giorno all’improvviso sono la testimonianza che la musica ed il tifo organizzato formano un bel sodalizio.

Ecco la canzone dei tifosi aretusei per sostenere i leoni azzurri:

Le parole del coro degli ultras del Siracusa sono:
un giorno all’improvviso
mi sono innamorato
il cuore mi batteva
non chiedermi perchè
di tempo ne è passato
e sono ancora qua
e oggi come allora
non vivo senza te
alè leoni alè, alè leoni alè
alè leoni alè, sei tutto tu per me

Questa canzone che canta la Curva Ovest, oltre che allo stadio Nicola De Simone, è presente in tanti altri settori ed impianti in cui tante tifoserie italiane sostengono i propri calciatori..ma in ogni stadio Un giorno all’improvviso ha un gusto diverso.
Si tratta del rifacimento di un vecchio disco dei Righeira, una band, anzi meglio un duo di artisti torinese, che negli anni 80 impazzava tra i jukebox. Il titolo della canzone originale è L’estate sta finendo, un disco del 1985.

L’estate sta finendo e un anno se ne va
sto diventando grande lo sai che non mi va.
In spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più
è il solito rituale ma ora manchi tu.

Languidi brividi come il ghiaccio bruciano
quando sto con te.
Baciami siamo due satelliti
in orbita sul mar.

È tempo che i gabbiani arrivino in città
l’estate sta finendo lo sai che non mi va.
Io sono ancora solo non è una novità
tu hai già chi ti consola a me chi penserà.

Languidi brividi come il ghiaccio bruciano
quando sto con te.
Baciami siamo due satelliti
in orbita sul mar.

L’estate sta finendo e un anno se ne va
sto diventando grande lo sai che non mi va.
Una fotografia è tutto quel che ho
ma stanne pur sicura io non ti scorderò.
L’estate sta finendo e un anno se ne va
sto diventando grande anche se non mi va.
L’estate sta finendo
l’estate sta finendo
l’estate sta finendo oh oh oh oh
l’estate sta finendo…

Coro dei tifosi dell’Everton stile tifo argentino

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fan everton supporters tifoseria everton tifosi everton toffes We've Got A Diamond Called Ross Barkley E’fantastico il coro dei tifosi dell’Everton in stile tifo argentino, ti rimane in testa il “We’ve got a diamond called Ross Barkley“.

La canzone dei Toffes è impressionante e fa riflettere vedere come i fan britannici possano avvicinarsi all’hinchada americana, due mondi opporti, due modi di vedere e vivere il football lontani, due caratteri diversi; è innegabile che la tifoseria argentina si esprime con canzoni lunghe, ritmate e piene di parole, mentre gli inglesi hanno il coro secco, con un testo limitato e ripetuto.

Ecco la canzone dei tifosi dell’Everton a Southampton tra alcol, birre che volano e salti:

Il testo del canto da stadio dei toffes è:
We’ve got a diamond called Ross Barkley
A Toffee who comes from Wavertree
He plays alongside James McCarthy
Together at Everton FC
When you’re in the Blue
We’ll sing this song for you
Ross Barkley is a Toffee through and through
Fondamentalmente i supporters dell’Everton cantano queste parole:
Abbiamo un diamante chiamato Ross Barkley
Un Toffee che viene da Wavertree
Gioca insieme a James McCarthy
Insieme all’Everton FC
Quando sei nei Blue
Canteremo questa canzone per te
Ross Barkley è un Toffee in tutto e per tutto.

Non credo proprio ce ne sia bisogno, ma la Redazione di Football a 45 giri vuole specificare 2 cose:
1- Ross Barkley è un calciatore nativo di Liverpool che, a prte un annetto fuori tra Sheffield Wed e Leeds, ha sempre avuto indosso la maglia della sua squadra del cuore e della sua città, al Goodison Park e fuori casa
2- la canzone originale dalla quale i tifosi dell’Everton hanno preso spunto è quella de La Gloriosa Butteler del San Lorenzo de Almagro che ha conquistato il mondo “Vengo dl barrio de boedo, barrio de murgia e carnaval” un coro da stadio nato sulle note del disco Se me ha perdido un corazon di Gilda.

Coro tifosi Roma Ricominciamo

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curva sud romanista ricomicniamo ultras roma ricominciamo curva sud ricominciamo tifoseria roma ricominciamo Ricominciamo è un coro dei tifosi della Roma che unisce l’amore per la squadra di calcio della capitale e la musica pop italiana.

La canzone parte dagli ultras della Curva Sud e, cantata a gran voce, coinvolge prima i distinti poi la tribuna e tutta la tifoseria romanista.

Ecco i tifosi giallorossi che cantano Rocimonciamo; ci sono diversi video in rete, ma abbiamo voluto sceglierne uno emblematico (criticabile o no, lo scegli tu..i commenti si lasciano sotto l’articolo), Roma vs Genoa del 20 Dicembre 2015, in uno stadio vuoto causa sciopero degli ultrà, il coro viene cantato dai pochi presenti)

Le parole della canzone degli ultras della Roma sono:
E lasciami gridare…
e lasciami sfogare…
io senza Roma non so stare…
Io che porto nel cuore
soltanto l’amore
per quei due colori,
le gioie e i dolori
che vinca o che perda
la lazio è ‘na merda
per questo cantiamo
dai Roma ti amo
noi ti sosteniamooooooo
ricominciamo!
Il coro della Curva romanista è basato sulla canzone Ricominciamo, un 45 giri di Adriano Pappalardo molto famoso. Il disco uscì nel 1979 grazie all’etichetta musicale RCA Italia con sul lato B Hi-fi..a distanza di quasi 40 anni questo brano ancora viene cantato da tante persone, giovani e meno giovani.
La canzone è legata al calcio non solamente perchè è cantata negli stadi, ma anche perchè p stata la sigla di Mai dire gol!

Il testo di Ricominciamo di pappalardo è:
Lasciami gridare,
lasciami sfogare
io senza amore non so stare….
Io non posso restare
seduto in disparte
né arte né parte
non sono capace
di stare a guardare
questi occhi di brace
e poi non provare
un brivido dentro
e correrti incontro,
gridarti ti amo…
ricominciamo.
So dove passi le notti
e’ un tuo diritto
io guardo e sto zitto
ma penso di tutto
mi sveglio distrutto
però io ci provo
ti seguo, ti curo
non mollo lo giuro
perché sono nel giusto
perché io ti amo…
Ricominciamo.
Ricominciamo.
Ricominciamo.
Cosa vuoi che faccia?
Io sarò una roccia
Guai a quello che ti tocca…
So che tu ami le stelle
gettarti nell’occhio
del primo ciclone
non perdi occasione
per darti da fare
e farti valere
ma fammi il piacere
ti voglio aiutare
su fammi provare
ancora io ti amo
ricominciamo..

Il calcio è la sola religione del mondo

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calcio religione religione calcio brunori sas calcio fede Il calcio è la sola religione del mondo sono le parole della canzone di Brunori SAS, al secolo Dario Brunori, musicista calabrese.
Questa frase va certamente interpretata, ma siamo sicuri che molti di voi lettori siete d’accordo con il musicista. Fondamentalmente il fotoball si potrebbe avvicinare alla religione:
religione è definita così: il rapporto, variamente identificabile in regole di vita, sentimenti e manifestazioni di omaggio, venerazione e adorazione, che lega l’uomo a quanto egli ritiene sacro o divino.
Pensate solamente a quanti adepti ha il pallone, a quanti miti crea, a quante persone definiscono “miracolo” un gesto sportivo come una parata quando il portiere sembra battuto o un evento improbabile come la vittoria di una formazione di lega pro sulla prima in classifica della serie a.
A tal proposito ci ricordiamo del Maradonesimo, la fede nel Pibe de Oro…D10s.

Il cantante o anzi cantautore della provincia di Cosenza ha inserito questa frase nel brano Come stai? pubblicato da etichetta musicale Pippola nel 2009.
Come stai?
È la frase d’esordio nel mondo che ho intorno
Tutto bene, ho una casa
E sto lavorando ogni giorno

Che cosa vuoi che dica? Di cosa vuoi che parli?
E’ il mutuo il pensiero peggiore del mondo che ho intorno
Tasso fisso, con l’euribor c’è chi sta impazzendo da un anno
Che cosa vuoi che scriva?
Di cosa vuoi che canti?

Naaaa-na-na-na
Di com’è facile andare quando non sai guidare
Naaaa-na-na-na
Di com’è triste il Natale senza mio padre

Il calcio è la sola religione del mondo che ho intorno
Una pizza, una birra e poi andremo a ballare giù al mare
Che cosa vuoi che dica? Di cosa vuoi che parli?

Naaaa-na-na-na
Di com’è grande il mare quando non sai nuotare
Naaaa-na-na-na
Di come navigare al rallentatore

Forse dentro me cambiano le cose
Forse dentro me cambiano le cose
Dentro al mio giardino nascono le rose

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